"Forse"

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giovedì 3 febbraio 2011

Ufo raffigurato in quadro del 400'


Il quadro in questione è esposto nel Palazzo Vecchio a Firenze, all'interno della "Sala di Saturno": si tratta de "La Madonna e San Giovannino", una natività attribuita alla scuola di Filippo Lippi, pittore fiorentino del Quindicesimo secolo.
Osservando il quadro nella parte superiore destra, si rileva chiaramente la presenza di un oggetto aereo, color grigio piombo, inclinato sulla sinistra e dotato di una "cupola" o "torretta", apparentemente identificabile come un mezzo volante di forma ovoidale in movimento. L'oggetto "misterioso" è caratterizzato dalla presenza di raggi luminosi (di colore giallo oro) che sembrano dipartire dallo scafo, sino a quasi suggerirne la direzione, vale a dire un volo dal basso verso l'alto. L'oggetto si staglia a poca distanza sulla destra del capo di una figura femminile in preghiera, la Madonna, la cui staticità, unitamente a quella delle figure e del paesaggio sullo sfondo, sono in netto contrasto con il dinamismo dell'oggetto volante. Ma c'è un altro particolare di grande rilievo: la presenza, un po' più in basso sulla destra della Vergine, di una piccola figura, probabilmente un pastore, che osserva l'oggetto, coprendosi gli occhi con la mano destra per vedere meglio. Non solo, anche il suo cane sembra, al passare dell'oggetto, raffigurato dal pittore nell'atto di abbaiare, proprio come è accaduto in moltissimi casi di avvistamenti ufologici attuali.
Dobbiamo chiederci cosa l'autore abbia voluto rappresentare, anche per il fatto che nel XV secolo non esistevano certo macchine terrestri capaci di volare. Si possono fare diverse ipotesi. Sappiamo qualcosa della personalità del Lippi, individuo per i suoi tempi abbastanza anticonvenzionale, molto impulsivo e sensibile. Occorre dunque tenere conto dei particolari commenti che su di lui sono stati fatti da numerosi critici d'arte. Vediamo, per esempio, l'annotazione che fa Piero Bargellini nel suo "Pittura fiorentina del sec. XV" a proposito del paesaggio del Lippi e della sua scuola: "Da un lato nei quadri dipinge sfondi pieni di erranti lumi, di misteriose penombre, preannunciando certe, visioni leonardesche", e più sotto: "Filippo Lippi è un pittore espressivo, non compositivo". Si potrebbe quindi quasi pensare a una volontà dell'autore di comunicare alla massa, attraverso una propria opera, una particolare sua esperienza visiva e di collegare tale avvenimento ad un soggetto particolarmente evocativo come la natività; concetto non privo di fascini ufologici. Concludendo, vorremmo sottolineare che al di là di qualsiasi dissertazione su tale dipinto e sull'oggetto raffigurato dall'autore, il problema ufologico di fatto si arricchisce continuamente di contributi interessanti, che dimostrano come il fenomeno, fin da secoli lontani, quando si sia manifestato abbia sempre sollecitato la fantasia e le capacità illustrative e "meditative" (in soggetti religiosi e spiritualistici) di artisti che avevano probabilmente visto "cose nel cielo" e, dopo averle riflesse nel loro lo interiore, le avevano espresse per gli altri.


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