I mariti più belli della consorte sono risultati meno soddisfatti e meno disposti a impegnarsi nella ricerca di più solidi equilibri coniugali, indica lo studio che è stato pubblicato sulla rivista «Journal of Family Pshychology».
Gli psicologi dell’università del Tennessee con a capo il professor Jim McNulty hanno indagato sull’arcano dando innanzitutto un voto di bellezza facciale ad ognuno degli 82 neo-mariti e delle 82 neo-mogli e invitandoli poi a compilare un dettagliato questionario, congegnato in modo da capire «la qualità della vita matrimoniale».
Gli psicologi dell’università del Tennessee con a capo il professor Jim McNulty hanno indagato sull’arcano dando innanzitutto un voto di bellezza facciale ad ognuno degli 82 neo-mariti e delle 82 neo-mogli e invitandoli poi a compilare un dettagliato questionario, congegnato in modo da capire «la qualità della vita matrimoniale».
La conclusione è chiara: la bruttezza di lui non è assolutamente un problema mentre la bellezza di lei è fonte di gioia e piacere per entrambi i coniugi. L’uomo dotato di maggior fascino rispetto alla donna non è invece per niente contento e si considera autorizzato a cercare distrazioni altrove.
Gli scienziati sono convinti che queste dinamiche siano governate dai reconditi meccanismi dell’evoluzione della specie e dagli istinti della sopravvivenza: in genere la donna cerca il miglior padre possibile per i propri figli e dà poco peso all’ aspetto fisico del partner, mentre nel tentativo di passare i loro geni «con la massima efficienza» gli uomini guardano naturalmente a donne «giovani, sane, fisicamente appetibili».
Gli scienziati sono convinti che queste dinamiche siano governate dai reconditi meccanismi dell’evoluzione della specie e dagli istinti della sopravvivenza: in genere la donna cerca il miglior padre possibile per i propri figli e dà poco peso all’ aspetto fisico del partner, mentre nel tentativo di passare i loro geni «con la massima efficienza» gli uomini guardano naturalmente a donne «giovani, sane, fisicamente appetibili».
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