"Forse"

"Forse" è la parola chiave, la parola magica che dona libertà di pensiero e di espressione. "Forse" è la parola madre di tutte le ipotesi, lo scopo di questo Blog è quello di non dare nulla per scontato per creare nuovi punti di vista ed essere promotore di nuove visioni di quel che generalmente consideriamo "realtà". Non dimenticate di partecipare ai sondaggi siamo interessati alle vostre opinioni. In Fondo alla Pagina inoltre potete Godere della TUTTI I FORSE TV la web TV d'intrattenimento e d'approfondimento dei temi trattati senza comunque mai trascurare gli argomenti più scientifici sostenuti da dati empirici, quindi sedetevi e Libero sfogo alla propria immaginazione ed al proprio intelletto!







domenica 31 ottobre 2010

Omeopatia? Piero Angela la batte in tribunale

Dopo il Comitato di Bioetica, tocca ad un tribunale bocciare l’omeopatia.
Il Comitato Nazionale di Bioetica, nell’aprile 2004, aveva approvato all'unanimità un documento che sostanzialmente bocciava le aperture nei confronti delle pratiche previste dalla proposta di legge in materia di medicina alternativa all'esame della Camera in questo periodo.
Ora, il tribunale di Catania ha assolto il divulgatore scientifico e giornalista televisivo Piero Angela dall'accusa di diffamazione avanzata dalla Societa' Italiana dei medici omeopatici per un servizio di 'Superquark' del luglio 2000. Da sottolineare è il contenuto delle motivazioni che hanno accompagnato la sentenza. Il tribunale ha assolto Angela con la motivazione che l'omeopatia non ha validità scientifica e se un programma televisivo di informazione scientifica afferma che non si tratta di una cura seria e che curarsi con essa è molto rischioso non si può, per tale motivo, condannarlo per diffamazione.
La sentenza ha due particolarità: per la prima volta è un tribunale, come sottolineato dall'avvocato di Piero Angela, Giulia Buongiorno, a tracciare il confine fra ciò che è scientificamente corretto e ciò che non lo è. Ed è sempre per la prima volta, inoltre, che in un processo penale in Italia si giudica se c’è stata diffamazione verso un rimedio, un concetto astratto (l’omeopatia), e non una persona.
Per formulare la sentenza il giudice Cinzia Sgrò ha condotto un'indagine sull'omeopatia, dalla quale è emerso che essa è una ''medicina delle emozioni'' non equiparabile alla medicina tradizionale.
Insomma, la motivazione del giudice è che la scienza non è un’opinione, ed una cura deve dimostrare la propria efficacia con solide basi scientifiche e statistiche, cosa che finora la comunita' scientifica internazionale ha sempre richiesto e mai ottenuto!




giovedì 28 ottobre 2010

Coppie Infelici se Lui è più Bello di Lei




I mariti più belli della consorte sono risultati meno soddisfatti e meno disposti a impegnarsi nella ricerca di più solidi equilibri coniugali, indica lo studio che è stato pubblicato sulla rivista «Journal of Family Pshychology».
Gli psicologi dell’università del Tennessee con a capo il professor Jim McNulty hanno indagato sull’arcano dando innanzitutto un voto di bellezza facciale ad ognuno degli 82 neo-mariti e delle 82 neo-mogli e invitandoli poi a compilare un dettagliato questionario, congegnato in modo da capire «la qualità della vita matrimoniale».

La conclusione è chiara: la bruttezza di lui non è assolutamente un problema mentre la bellezza di lei è fonte di gioia e piacere per entrambi i coniugi. L’uomo dotato di maggior fascino rispetto alla donna non è invece per niente contento e si considera autorizzato a cercare distrazioni altrove.

Gli scienziati sono convinti che queste dinamiche siano governate dai reconditi meccanismi dell’evoluzione della specie e dagli istinti della sopravvivenza: in genere la donna cerca il miglior padre possibile per i propri figli e dà poco peso all’ aspetto fisico del partner, mentre nel tentativo di passare i loro geni «con la massima efficienza» gli uomini guardano naturalmente a donne «giovani, sane, fisicamente appetibili».

martedì 26 ottobre 2010

IL TEMPERAMENTO É NELLE MANI

 


NEW YORK - Secondo uno studio canadese appena pubblicato, la lunghezza del dito indice rispetto all'anulare è indicativa del livello di aggressività, nel senso che se l'indice è più corto, il soggetto è biologicamente programmato per essere di temperamento più propenso a passare a vie di fatto.
La correlazione è emersa da una ricerca condotta nell'università dell'Alberta (Canada Occidentale) dalla quale risulta che gli individui con il dito indice di lunghezza inferiore sono anche i più aggressivi.
La curiosa circostanza, riferita in una relazione appena pubblicata dalla rivista scientifica Biological Psicology, secondo il dottor Peter Hurd, autore dello studio, si spiegherebbe con la maggiore o minore quantità di testosterone assimilato dal feto nell'utero materno.

LO STUDIO - Dall'indagine, che lo scienziato ha condotto con la ricercatrice Allison Bailey su un campione di 300 studenti dell'istituto canadese, è risultato che a un grado di minor lunghezza dell'arto in confronto all'anulare corrisponde una maggior tendenza all'aggressività di tipo fisico.
Diversa appare invece la reazione se da questo piano si passa all'aggressività di tipo comportamentale, che si manifesta soltanto verbalmente o con atteggiamenti ostili che però non arrivano allo scontro.

ALTRE CORRELAZIONI? - Resta da chiarire la ragione di questa differenza e a questo scopo il dottor Hurd propone di estendere l'indagine allo sport, per verificare se esiste una correlazione fra la lunghezza dell'indice degli atleti e il numero di falli registrati nelle partite di hockey sul ghiaccio.
«E' possibile», aggiunge il ricercatore canadese, «che dalla minore o maggiore lunghezza delle dita si possa misurare, oltre ai livelli di aggressività, anche la maggiore o minore predisposizione agli stati depressivi».

CAUTELE E RISCHI- Ma sul lato opposto dell'Atlantico, in Inghilterra, il professor John Manning dell'università del Central Lancashire, mette in guardia contro la tendenza a trarre troppe conclusioni da queste forme piu' scientifiche di chiromanzia.
«E' vero - spiega Manning, che è stato il primo a notare l'esistenza di una correlazione fra il livello ormonale assorbito nella gravidanza e la lunghezza delle dita - che un certo tipo di rapporto esiste.
Per esempio, osservando la lunghezza delle dita di un gruppo di atleti, io posso dire con ragionevole esattezza chi di loro sarà il corridore più veloce».
Sul piano comportamentale però il rapporto lunghezza delle dita/aggressività non è facilmente misurabile. «Non si può sapere, sulla base di questo tipo di misurazioni, se un individuo sia più o meno incline alla nevrosi», ammette lo scienziato.
E anche il suo collega canadese avverte che, in questo tipo di sofisticata «lettura della mano», il pericolo è di vedere la ricerca strumentalizzata da opportunisti e dilettanti.
«Ai "cacciatori di teste" che devono selezionare il personale per le aziende - dice il dottor Hurd - leggendo questa indagine, può venire in mente di monetizzarla, magari brevettando, accanto ai vari quiz psicotecnici, anche quello di misurazione delle dita.
Ma noi li diffidiamo: scientificamente non sarebbe serio».

sabato 23 ottobre 2010

La Glossolalia

La glossolalia, dal greco (glossa), lingua e (lalô), parlare, indica il "parlare in altre lingue".
Più precisamente, per glossolalia si intende: la pronuncia di ciò che può essere o una lingua esistente ma ignota a chi parla o le parole di un linguaggio mistico sconosciuto, o semplici vocalizzi e sillabe senza senso; a volte appare come parte di un rito religioso.
A esempio nel Cristianesimo, il "parlare in varie lingue" è considerato un dono di Dio per mezzo dello Spirito Santo.  La glossolalia è anche incorporata in altre fedi religiose come componente dell'adorazione.
Nel Nuovo Testamento, il libro degli Atti degli Apostoli racconta di come "lingue di fuoco" scesero sulle teste degli Apostoli, accompagnate dalla miracolosa capacità di parlare in lingue a loro sconosciute, ma riconoscibili da altre persone presenti come lingue native:
« ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: "Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio." »   (Atti 2, 4-11)
Da un punto di vista linguistico, le sillabe pronunciate nei casi di glossolalia appaiono tipicamente essere delle riorganizzazioni di fonemi dalla lingua natale della persona che le pronuncia: quindi, la glossolalia di persone da Russia, Italia e Brasile suonano tutte differenti tra loro, ma ricordano vagamente le lingue russa, italiana e portoghese rispettivamente. Molti linguisti affermano che generalmente la glossolalia manchi di una qualsiasi semantica, sintassi, o morfologia.

Il noto linguista J. R. R. Tolkien, che fin da giovane ebbe una notevole abilità con le lingue e un grande interesse sulla fonoestetica, non aveva problemi a parlare con dei nonsense, giocando con i suoni e i fonemi e generando "bei" suoni.

Da un punto di vista psicologico, il primo studio scientifico della glossolalia venne compiuto dallo psicologo svizzero Théodore Flournoy (pubblicò nel 1900 il caso della signora Hélène Smith).  Emil Kraepelin, psichiatra tedesco,  aveva mostrato nel 1906 l'analogia del linguaggio prodotto durante i sogni e il linguaggio schizofrenico, egli collegò la glossolalia al linguaggio prodotto nella schizofrenia e nella psicosi isterica. Nel 1972, John Kildahl assunse una differente prospettiva psicologica nel suo libro The Psychology of Speaking in Tongues. Egli affermò che la glossolalia non era necessariamente un sintomo di malattia mentale e che i glossolalisti soffrivano di meno per lo stress. Egli osservò comunque che i glossolalisti tendevano ad avere maggior bisogno di figure autoritarie e sembravano avere più crisi nel corso della loro vita. Nicholas Spanos descrisse la glossolalia come un'abilità acquisita, per la quale non è necessaria alcuna trance (Glossolalia as Learned Behavior: An Experimental Demonstration, 1987).

Nel XIX secolo lo spiritismo si sviluppò in una religione a sé stante, grazie all'opera di Allan Kardec, e il fenomeno fu visto come una delle manifestazioni auto-evidenti degli spiriti. Gli spiritisti sostenevano che alcuni di questi casi erano in realtà casi di xenoglossia (quando si parla in una lingua che non si conosce). Comunque, l'importanza che gli viene attribuita, così come la loro frequenza, sono molto diminuite da allora. Gli spiritisti odierni considerano il fenomeno senza senso, in quanto non trasporta alcun messaggio intelligibile ai presenti.

La glossolalia è stata osservata anche nello sciamanesimo e nella religione Vudù di Haiti; può essere spesso prodotta dall'ingestione di droghe psichedeliche o di  funghi allucinogeni

Secondo il Dr. William T. Samarin, docente di antropologia e di linguistica presso l’Università di Toronto:  
 “La glossolalia consiste in successioni prive di significato di sillabe i cui suoni siano familiari a chi sta parlando, e da questi associati in modo variamente casuale… La glossolalia richiama un vero linguaggio poiché chi parla vorrebbe inconsciamente dare tale impressione. ”
I glossolalici si comportano solitamente in due modi, a seconda delle aspettative socio-mistiche della comunità di appartenenza: alcuni cadono in preda a convulsioni o perdono addirittura conoscenza durante l’evento, mentre altri sembrano dar luogo a situazioni di gran lunga meno drammatiche. C’è chi pare essere in trance e chi sembra scordare completamente di essersi espresso in una lingua strana; ma tutti ritengono di essere posseduti dallo Spirito Santo e che i suoni privi di senso che hanno emesso abbiano un qualche significato. Comunque solo chi è dotato di fede e di un dono di interpretazione non ben specificato sarà in grado di decifrare tutte quelle espressioni insensate. Naturalmente il credere in tale abilità lascia all’interprete anche la piena, incontrastata libertà di “tradurre” a suo piacimento. Nicholas Spanos fa notare che: “Tipicamente, le interpretazioni avallano i dogmi centrali della comunità religiosa in questione” (Spanos, 147).  

martedì 19 ottobre 2010

Riuscite a Vedere Oltre?

Mettetevi alla prova con queste immagini stereografiche, riuscite a vedere?

Avvicinatevi allo schermo e fissate intensamente....









sabato 16 ottobre 2010

Le donne sono più forti degli uomini

Questo almeno per quello che riguarda le cellule: le cellule femminili riescono a sopravvivere meglio di quelle maschili sotto stress. È il risultato di uno studio dell'ISS e dell'università di Sassari dal quale emerge che le cellule del corpo dell'uomo e della donna hanno diverso destino.

Uomini e donne hanno un rischio diverso di contrarre alcune malattie. Diventa perciò necessario che la ricerca scientifica abbia un approccio di genere al fine di offrire una migliore appropriatezza terapeutica. Con questo obiettivo l'Istituto superiore di sanità (ISS), grazie ai fondi della ricerca finalizzata del ministero della Salute, ha avviato il progetto strategico.

"La medicina di genere come obiettivo per la sanità pubblica: l'appropriatezza della cura per la tutela della salute della donna. Si tratta di un progetto ambizioso - dice il presidente dell'ISS Enrico Garaci - che studia le differenze non soltanto fisiologiche ma anche sociali e psicologiche tra uomini e donne". "Abbiamo la certezza scientifica della differenza degli organismi sotto il profilo ormonale e genetico e delle risposte diverse alle terapie. Basti pensare che le reazioni avverse ai farmaci nelle donne concorrono al 6 per cento delle ospedalizzazioni. L'obiettivo oggi è capire come impattano le terapie farmacologiche sugli uomini e sulle donne per ottenere una cura più appropriata e un risparmio di costi per il Servizio Sanitario Nazionale".

Uno dei risultati del progetto ha rivelato che le cellule maschili (XY) hanno un comportamento stereotipato. Infatti, sotto stress ambientale e farmacologico non riescono ad adattarsi, per cui evolvono verso la morte cellulare (apoptosi). Le cellule femminili hanno invece una maggiore plasticità e sono capaci di adattarsi di più e meglio. Infatti possono riorientarsi e cambiare forma senza perdere vitalità ed energia e per non morire, facendo una sorta di cannibalismo, diventano capaci di "mangiare alcuni loro componenti" (autofagia) per ricavare fonti energetiche per sopravvivere. In definitiva, "sono più risparmiose" perché non sprecano nulla di quello che può essere riciclato.
Lo studio dimostra che i risultati della ricerca scientifica ottenuti nell'uomo non possono essere automaticamente trasferiti alla donna. "Le cellule maschili, infatti, evolvono verso la morte programmata - spiega Monica Bettoni, direttore generale dell'ISS - mentre quelle femminili vanno verso la senescenza e ciò indica che le cellule femminili hanno una maggiore capacità di adattamento all'ambiente. Questa ricerca, e ne siamo fermamente conviti, porta all'appropriatezza della cura evitando l'errore in medicina. L'appropriatezza della cura è il solo modo di arrivare al risparmio equo per il sistema sanitario".
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha redatto un elaborato sulla medicina di genere mettendo in evidenza come "i luoghi scelti, i metodi usati e le analisi dei dati riflettono una prospettiva maschile in molti campi importanti. Laddove le stesse patologie colpiscono sia gli uomini che le donne, molti ricercatori hanno ignorato le possibili differenze tra i sessi rispetto agli indicatori diagnostici, ai sintomi, alla prognosi e alla effettiva efficacia dei diversi trattamenti. Fintanto che i ricercatori continueranno ad usare come modello gli uomini, le cure mediche delle donne continueranno ad essere compromesse".

venerdì 15 ottobre 2010

Stop all'ansia con la passiflora?

Una ricerca della Fondazione per le Iniziative delle Neuroscienze Global, diretta dal dottor Shaheen Lakhan e pubblicata sul "Nutrition Journal"

Il fiore batte sia altri rimedi naturali che gli integratori alimentari
Il fiore di passiflora è ottimo contro l'ansia; non solo la sua efficacia è più elevata di quella di altri rimedi o base di erbe od integratori minerali, forse più conosciuti.
Questo il responso di una ricerca della Fondazione per le Iniziative delle Neuroscienze Globali (di Los Angeles, USA) diretta dal dottor Shaheen Lakhan e pubblicata sul "Nutrition Journal".
Gli studiosi hanno esaminato i dati di 24 ricerche che valutavano l'effetto anti-ansia di vari prodotti. Estratto di passiflora, iperico, kava, L-lisina e integratori minerali venivano così messi alla prova su più di 2000 volontari.
L'indagine ha mostrato come, dei 24 studi messi sotto osservazione, 21 erano randomizzati e controllati e 15 hanno mostrato gli effetti positivi dei rimedi a base di erbe e degli integratori alimentari, nonché i possibili effetti collaterali.
Sul podio, la passiflora, seguita da L-lisina e kava; dietro, l'iperico e gli integratori di magnesio.
Tuttavia, commenta il dottor Lakhan: "Dei tre supplementi a base di erbe oggetto della revisione sarà necessaria più ricerca per determinare la dose più efficace, e se questa varia tra i diversi tipi di ansia o disturbi a essa legati".
Più in generale, lo studio condotto "E la sintesi della letteratura riguardo i rimedi a base di erbe e gli integratori alimentari per l'ansia dovrebbero aiutare gli specialisti della salute mentale nel consigliare i loro pazienti, e fornire informazioni per la ricerca futura in questo settore".
Infatti, conclude l'esperto, i rimedi a base di erbe avranno un ruolo sempre più importante nel proseguo della medicina. Non è per nulla utopia pensare che i farmaci del futuro conterranno sempre più sostanze fitochimiche di derivazione vegetale. 

FONTE: Shaheen E Lakhan and Karen F Vieira. Nutritional and herbal supplements for anxiety and anxiety-related disorders: systematic review. Nutrition Journal, 2010. 

Imitando le scimmie si riduce l'Ansia?

Ho trovato in rete questo articolo, leggete e giudicate Voi.....

La strategia adottata dai Cebi dai Cornetti per diminuire la tensione all'interno del gruppo è il grooming (strigliamento del pelo). In tal modo le scimmie prevengono aggressioni o conflitti. La ricerca è frutto di una collaborazione tra Istc-Cnr e università di Liverpool.
La vita di gruppo rappresenta per molti animali la possibilità di ottenere benefici preziosi, come ridurre il rischio di predazione e aumentare la sopravvivenza della prole, ma comporta anche costi quali l'aumento della competizione, che potrebbe generare aggressività e violenza.
Sebbene molti studi abbiano affrontato il problema di come gli animali compensano gli effetti delle aggressioni, molto più difficile è comprendere se e come essi prevengano gli eventuali attacchi e le situazioni di ansia e stress che ne derivano. Uno studio sui cebi dai cornetti, un gruppo di scimmie sudamericane, condotto di recente presso l'Unità di primatologia dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Istc-Cnr), coordinata da Elisabetta Visalberghi, ha dimostrato la capacità dei cebi di adottare strategie tese a evitare situazioni conflittuali.
 
"Abbiamo verificato che l'imminente arrivo del pasto, distribuito ogni giorno alla stessa ora, nei cebi aumentava significativamente il tasso di grooming (lo strigliamento del pelo): un comportamento che per molte scimmie ha una valenza sociale fondamentale", ha spiegato Eugenia Polizzi di Sorrentino, dottoranda Istc-Cnr e autrice dello studio pubblicato su 'Animal Behaviour' assieme a Gabriele Schino, associato Istc-Cnr, e Filippo Aureli della Liverpool John Moores University. "In questo caso, fare grooming nella mezz'ora precedente, aumenta la tolleranza e diminuisce le aggressioni al momento della spartizione del cibo".
 
"Nonostante l'efficacia del grooming nel diminuire il rischio di future aggressioni, i cebi non selezionavano gli individui più appropriati da strigliare come ad esempio quelli più aggressivi - prosegue la ricercatrice -. Siamo probabilmente di fronte ad un effetto da 'notte prima degli esami', dove i cebi sembrano reagire all'ansia un po' come gli studenti prima di una prova difficile". 
(P. D. : O in altre parole  “aveva ragione Venditti quando diceva a Claudia di non tremare?”)
In effetti, la capacità di gestire situazioni conflittuali è importante per qualunque animale che viva in gruppo, non solo per le scimmie. "Un esempio di grooming antistress per l'uomo, potrebbe essere il 'chiacchiericcio' in ascensore sul tempo o una tranquilla conversazione tra docente e studente per stemperare la preoccupazione dell'esame", conclude Eugenia Polizzi di Sorrentino.
"Questo studio dunque ci permette di corroborare il valore adattativo che strategie di questo genere hanno per la vita di gruppo di molte specie di animali, limitando i rischi imposti dalla competizione e promuovendo così i benefici associati alla vita di gruppo".  

mercoledì 13 ottobre 2010

PREMONIZIONI

Molti hanno avuto premonizioni, il che significa che hanno visto gli avvenimenti prima che accadessero. I ricercatori chiamano questa facoltà precognizione, e si dice che chi la sperimenta goda della prescienza o "seconda vista": vede cioè le cose non con gli occhi, ma con la mente.
Le premonizioni si presentano in molte forme; possono essere sogni, visioni, o semplicemente vaghe sensazioni che qualcosa sta per accadere. Possono predire una vasta gamma di avvenimenti, dal disastro aereo a fatti ordinari, come l'arrivo di una persona cara.
In alcuni paesi, la prescienza è considerata parte naturale della vita. In regioni lontanissime fra loro, come la Siberia e l'America latina, maghi tribali chiamati sciamani usano poteri medianici per risolvere i problemi della gente che si rivolge a loro per aiuto.

I profeti
Nel passato, coloro che vedevano il futuro regolarmente e su larga scala erano chiamati profeti. Molti erano capi religiosi, come Mosè nell'Antico Testamento, e Maometto, il fondatore dell'Islam. Si pensava che Dio parlasse attraverso i profeti per dire agli uomini come voleva che vivessero e per avvertirli di quel che sarebbe capitato loro se non avessero obbedito. Tuttavia non tutti i profeti sono legati alla religione. Un francese, Michel de Nostradame (noto come Nostradamus) pubblicò quasi mille profezie tra il 1555 e il 1566. Sono scritte in strofe di quattro versi e, sebbene non diano le date esatte degli avvenimenti, molte sembrano essersi avverate. Alcuni degli avvenimenti che sembrano essersi veramente verificati sono l'incendio di Londra nel 1666, la Rivoluzione francese nel 1789 e l'invasione della Polonia da parte di Hitler (1939), che diede inizio alla seconda guerra mondiale.
Le profezie di Fatima
Nel 1917 a Fatima, in Portogallo, tre bambini affermarono di avere visto la Vergine Maria che confidò loro tre segreti riguardanti il futuro. Il primo era una visione dell'inferno. Il secondo prediceva l'inizio della seconda guerra mondiale, che comincio infatti 22 anni dopo. Il terzo segreto fu mandato al Papa in una busta sigillata che rimase chiusa in Vaticano fino al 1960, quando il plico fu aperto e letto da Papa Giovanni XXIII. Testimoni oculari dissero che durante la lettura il Papa quasi svenne. Recentemente il terzo segreto è stato divulgato: a quanto pare si tratterebbe della premonizione del passato attentato alla vita di Papa Giovanni Paolo II.
Premonizione nei sogni
Molte premonizìoni si manifestano in forma di sogni che si ripetono una notte dopo l'altra finchè l'avvenimento non accade. Nel 1979 un impiegato dell'Ohio, U.S.A., ebbe lo stesso incubo per dieci notti di seguito: vedeva un DC-l0 che si schiantava in fiamme sulla pista di un aeroporto. Pochi giorni dopo un incidente analogo si verificò all'aeroporto O'Hare di Chicago, causando la morte di 275 persone.
Studi sulla precognizione
Si sono fatti esperimenti di laboratorio per vedere se si può realmente predire il futuro. Nel corso di un esperimento fu usato un pannello con luci colorate che venivano accese e spente a caso. Gli esaminati dovevano indovinare quale luce si sarebbe accesa. Alcuni indovinavano spesso. Durante un altro esperimento, il sensitivo olandese Gerard Croiset doveva immaginare la persona che in una sala di teatro si sarebbe seduta a un posto scelto in precedenza dal ricercatore. Croiset descrisse accuratamente la persona: altezza, colore dei capelli, abiti e perfino avvenimenti della sua vita passata.
Premonizioni inconsce
Sembra che molte persone, senza rendersene conto, possano sentire l'avvicinarsi di un pericolo. Uno studio effettuato negli anni Cinquanta ha mostrato che il numero di persone che viaggia su treni che deragliano è molto inferiore a quello che giornalmente viaggia sullo stesso treno. Nel 1952 c'erano nove persone su un treno che deragliò. Si scoprì che durante le due settimane precedenti il disastro, su quello stesso treno e durante la corsa di quello stesso orario, aveva sempre viaggiato una media di 55 passeggeri.

PROIETTILE IN VENA GLI PERCORRE IL CORPO SENZA CAUSARE DANNI

La pallottola lo ha raggiunto ad una vena, grazie alla quale si e' poi "spostata" letteralmente lungo il corpo del ferito. I medici sono rimasti senza parole davanti all'uomo di origine albanese protagonista dell'incredibile evento. E' successo a Torino, dove i sanitari del Cto hanno definito "incredibile" il caso. Elidon Kristuli, 27 anni, albanese, era stato colpito alla spalla da un proiettile che, dopo essere entrato in una vena, ha attraversato tutto il corpo seguendo il fluire del sangue e finendo la sua corsa all'altezza dell'inguine, senza causare lesioni mortali. L'intervento per estrarre il proiettile e' durato 5 ore, il giovane e' sano e salvo.

lunedì 11 ottobre 2010

Esiste l’Aura?

L'aura o alone luminoso, parola che deriva dal greco "alos" (corona), è ritenuta essere un sottile campo di radiazione luminosa (peraltro invisibile all'occhio umano) che circonderebbe e animerebbe tutti gli esseri viventi (persone, animali e piante) come una sorta di bozzolo o alone, tanto da sopravvivere al decadimento della vita biologica dell'essere cui tale aura appartiene.

Nel campo della parapsicologia  l'aura corrisponderebbe a un'emanazione luminosa che solo alcuni individui sensitivi sarebbero in grado di recepire. Tra le cause naturali vi potrebbe essere l'ipotetica emissione di onde elettromagnetiche di una lunghezza d'onda troppo lunga per essere elaborati dai coni della retina, ma sensibili ai bastoncini della retina; questi ultimi, quando si assume una particolare posizione con il capo roteato e gli occhi socchiusi (per vedere attraverso la parte periferica della retina) sembrerebbero in grado di recepire tali onde.  Alcuni credono inoltre che queste onde possano essere percepibili da apparecchiature tecniche, in particolare mediante strumenti di tipo termografico, in grado di eseguire foto a colori delle radiazioni di calore presenti sul corpo umano, ma non percepibili a occhio nudo a causa della loro lunghezza d'onda. Non è però stato chiarito, da questi studiosi, come sia possibile distinguere le normali emissioni di calore del corpo umano, fotografate in base a questa tecnica, dalla presunta aura che si vorrebbe identificare.
Alcuni ricercatori di vari dipartimenti universitari hanno effettuato studi ed esperimenti inerenti all'aura, utilizzando schermi composti da sostanze chimiche come la diciamina. Tra i risultati più interessanti di queste ricerche, vi è stato quello dell'équipe del biologo Oscar Bagnall dell'Università di Cambridge che avrebbe riscontrato la presenza di due strati esterni al corpo umano, non visibili ad occhio nudo.
Hanno raggiunto una certa notorietà le presunte fotografie dell'aura scattate con un procedimento fotografico noto come effetto Kirlian, dal nome del suo ideatore. Secondo i critici e gli scettici, questo tipo di fotografia non ritrarrebbe in realtà l'aura, ma semplicemente effetti quali l'umidità o il calore ( in effetti Aura vuol dire anche “vapore brillante”) o fenomeni elettromagnetici tipicamente presenti in tutti i corpi, anche in quelli inanimati; gli appassionati e i sostenitori della fotografia col metodo Kirlian, al contrario, sostengono che quanto ritratto sia proprio l'aura, che corrisponderebbe, secondo alcune ipotesi, a un particolare livello o aspetto dell'anima, non rinvenibile nei corpi inanimati, ma solo nei viventi (persone, animali e vegetali).

Alcuni studiosi avrebbero riscontrato una stretta relazione fra il sistema energetico orientale controllato dall'agopuntura cinese e l'aura. Lo stesso Kirlian, tracciò la mappa dei punti del corpo emananti questa luce e si accorse, in un secondo tempo, che corrispondeva a quella dei punti fondamentali per l'agopuntura.
Anticamente, l'aura rappresentò una luminosità o simbolica oppure reale, presente attorno al capo o al corpo di uomini illustri, come santi e capi carismatici.
È da notare come presso tanti popoli di culture diverse, antiche e moderne, sia presente la descrizione dell'aura e anche la raffigurazione dei corpi umani in ovoidi luminosi.

RAGAZZA CIECA BATTE LA TESTA E RIACQUISTA LA VISTA

Una ragazza cieca da dieci anni a causa di una grave malattia al cervello ha riacquistato la vista dopo aver battuto la testa. E' accaduto in Nuova Zelanda a Lisa Reid di 24 anni; la ragazza si era chinata a baciare il suo cane, che le fa da guida, ed ha battuto la testa contro un tavolino. La mattina dopo si e' risvegliata e si e' accorta di vedere regolarmente. I medici, che non hanno saputo spiegare l'episodio, hanno confermato che Lisa ha riacquistato per l'80% la vista all'occhio sinistro.

venerdì 8 ottobre 2010

Il Sensitivo che sapeva di Sarah

Il 3 settembre esce l'articolo che vi riporto, all'epoca Sarah era scomparsa da circa 9 giorni e come tutti ricorderete si azzardavano le ipotesi più variegate, dal rapimento rumeno alla fuga volontaria ma soprattutto si sperava fosse ancora viva, bè il sensitivo Mario Alocchi non la pensava così:

Roma (3 settembre 2010) - Mentre l'Italia intera è sconvolta dal mistero della scomparsa di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana (Taranto) di cui non si hanno più notizie dal pomeriggio del 26 agosto, giungono - come spesso accade in casi del genere - varie segnalazioni da sensitivi e presunti "conoscitori" dell'occulto in merito alla sorte della ragazza.

L'ultima di queste segnalazioni giunge oggi da Mario Allocchi, 40enne sensitivo di Civitavecchia, il quale, prima di riferire la sua "verità" all'agenzia GlobalPress, premette doverosamente: «Vorrei poter aiutare la famiglia, le forze dell’ordine, non sono una persona che gioca e specula sul dolore altrui. Sono un professionista serio, poi ognuno è libero di crederci».

Dice di sapere cosa è successo alla piccola Sarah. «L’ho visto attraverso la tecnica della radioestesia - ammette l'uomo - poi ho consultato i tarocchi, ho visto le immagini della ragazzina, il suo corpo, l’ho visto, me l’hanno detto le carte, so anche dove si trova».

Raccontare le impressioni di un sensitivo non rappresenta propriamente un affare di cronaca, né le sue affermazioni possono costituire in alcun modo una fonte attendibile. L'intricata vicenda a cui, dopo nove giorni di ininterrotte ricerche, non si è ancora riusciti a portare la minima luce, impone tuttavia di rendere nota la maggior quantità possibile di dati e informazioni sul caso.

Alocchi ci dice ciò che "ha visto". Da esperto di esoterismo dichiara di non avere dubbi, da uomo invece si augura di essersi sbagliato. «Sara si trova nella zona di Uggiano Montefusco - dice all'agenzia GlobalPress - una località tra Avetrana e Manduria. Prima ho usato la radioestesia, la tecnica che attraverso un pendolino e la fotografia della persona scomparsa ci fa capire se colei che cerchiamo è ancora in vita. Purtroppo sia la radioestesia sia le carte mi hanno confermato che Sara avrebbe fatto una tragica fine».

Continua il sensitivo: «E’ stata tratta in inganno, le forze dell’ordine indaghino perciò su una giovane donna, parente della ragazzina. Ha mentito a tutti, ai carabinieri, agli amici, alla famiglia. L’hanno attirata in un tranello, perciò Sara si è allontana di sua volontà con delle persone che poi le hanno fatto del male. Ripeto c’è qualcuno che mente, che non sta dicendo la verità. Fate presto, dice ancora Alocchi. So che spesso i sensitivi vengono giudicati dei ciarlatani, ma io ho a cuore il destino di Sarah come quello di tante altre persone. Molto spesso noi sensitivi abbiamo collaborato al ritrovamento di gente scomparsa, lavoriamo al fianco dei giornalisti. Posso solo dire che ciò che ho visto mi fa male come uomo, e spero con tutto il cuore che questa volta le carte e la radioestesia mi abbiano tratto in inganno».

Vi riporto anche il link datato:  2010/09/03/ scomparsa Sarah Scazzi un sensitivo sa che fine ha fatto

A caccia di batteri alieni nell'atmosfera terrestre

Per dare la caccia agli alieni non occorre andare lontano, almeno non secondo questi cacciatori di UFO. Scienziati britannici hanno pianificato una missione per cercare tracce aliene nell'atmosfera terrestre: secondo le loro ricerche nelle frange esterne della nostra atmosfera potrebbero nascondersi alcune forme di vita sconosciute.
MISSIONE CASS-E Una sonda con un carico di strumenti speciali. Il suo scopo è cercare nella stratosfera batteri e altri micro organismi  Alieni. E’ quanto hanno messo a punto alcuni scienziati inglesi d’accordo con l’Agenzia Spaziale Europea. Secondo gli scienziati, ci potrebbero essere specie viventi in grado di sopravvivere ad alti livelli di radiazioni, freddo estremo ed altre condizioni.

MICRORGANISMI ALIENI - Il progetto di studio è stato messo a punto da scienziati della Cranfield University. Il progetto è diretto dalla professoressa Clara Juanes-Vallejo, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea. Juanes-Vallejo ha spiegato: "Ci sono diverse teorie sul fatto che la vita sulla Terra sia giunta dallo spazio. Il nostro studio dimostrerà o meno se le forme di vita possono sopravvivere nelle condizioni che lo spazio offre. Solo allora potremo dire se quelle teorie sono vere".

La sonda, costruita in ambiente sterile analogamente a quelle mandate su Marte, si fermerà nella stratosfera e attraverso degli speciali filtri risucchierà al suo interno particelle e materiale vario. Si è costruita una ambientazione tale che impedisce a qualunque batterio proveniente dalla Terra di infilarsi al suo interno. Il materiale recuperato nello spazio verrà quindi riportato a terra dove lo si studierà per vedere se contiene forme di vita. Lo studio degli scienziati inglesi si basa su quanto osservato sulla Terra e sulla teoria che la vita sul nostro pianeta è giunta dallo spazio. In condizioni estreme, ad esempio temperature glaciali, alcune specie di batteri sono in grado di dar vita a delle spore che permettono loro di sopravvivere in tali condizioni estreme per lunghi periodi. Per quanto riguarda l’origine della vita sulla Terra, alcuni astrobiologici ritengono che le forme di vita abbiano avuto origine altrove nella galassia e che i microbi siano stati portati fino a noi su asteroidi ghiacciati o comete che sono precipitate sul pianeta. Circa nove anni fa scienziati indiani avevano tentato una missione di tipo analogo. Il problema fu che mandarono nella stratosfera una sonda non costruita in ambiente sterile e che quindi portava inevitabilmente con sé batteri e microrganismi del nostro pianeta.

Batteri e microrganismi alieni a parte, c’è un altro fenomeno che continua ad appassionare e inquietare la razza umana. Nel 2008 si è verificato una incredibile casistica di avvistamenti di oggetti non identificati nei cieli inglesi. Ha fatto scalpore il caso di un elicottero della polizia che si è messo a dare la caccia a un oggetto non identificato. E il 2009 non è stato da meno. A marzo strane scie luminose sono state osservate nel cielo sopra Londra, scie che poi non sono risultate visibili nelle fotografie scattate. Nel 2010 in Cina un oggetto volante misterioso ha creato problemi nel traffico aereo. 

martedì 5 ottobre 2010

La Spada nella Roccia si trova in Italia

La Spada nella Roccia si trova in Italia e più precisamente a San Galgano(SI)
La leggenda della spada nella roccia
All'interno della Rotonda di Montesiepi (Toscana) si trova la leggendaria spada nella roccia: la storia racconta che Galgano abbia vissuto una gioventù dissoluta, sino alla conversione avvenuta in seguito a due visioni dell'Arcangelo Michele.
Si racconta che nella seconda visione l'Arcangelo Michele spinse Galgano a seguirlo e lo condusse presso Montesiepi ove - all'interno di un edificio a pianta tonda - incontra i dodici apostoli e vede il Signore.
Dopo la conversione, Galgano decide di restare nell'edificio dove ha visto il Signore ma - essendo privo di una croce - decide che la sua spada avrebbe fatto da croce. Solleva quindi la spada e la conficca miracolosamente nella roccia. Inoltre, prese il proprio mantello e lo indossò come saio.
A quel punto sentì una voce santa che lo invitò a fermarsi per tutta la vita in quel luogo, Galgano accettò di nuovo l'invito, e diede inizio alla sua autentica vita da eremita, vivendo da quel giorno tra quei boschi e nutrendosi solo di erbe selvatiche.
San Galgano, il cui vero nome è Galgano Guidotti, nacque nel 1148 a Chiusdino da una famiglia di piccola nobiltà locale, e morì il 3 dicembre 1181.
Durante una sua assenza, per un pellegrinaggio a Roma, la spada subì un tentativo di furto e venne forzata da tre ladri, che non riuscendo nell'intento di sfilarla, la ruppero e l'abbandonarono (la spada è infatti realmente spezzata). Il castigo divino non perdonò l'atroce misfatto e raggiungendoli, uno venne fulminato all'istante, un altro annegato, mentre il terzo venne aggredito da un lupo che gli tranciò entrambe le mani (nell'eremo, in una bacheca è possibile vedere le ossa delle mani del ladro), ma venne risparmiato all'ultimo momento perchè, pentito, invocò il perdono di Galgano.
Al ritorno Galgano trovò la spada spezzata, se ne dispiaque molto, ritenendosi responsabile dell'accaduto, dato che si era allontanato. Ma intervenne la voce divina che gli disse di unire i pezzi, così facendo la spada così si ricompose miracolosamente.
Da quel momento Galgano restò in quel luogo fino alla fine dei suoi giorni, morendo in preghiera sulla spada. Quattro anni dopo la sua morte venne santificato da papa Lucio III.
Il culto di San Galgano di diffuse a macchia d'olio tra i cavalieri e San Michele arcangelo, diventò il protettore della cavalleria.
La spada, strumento di guerra, viene trasformato in uno strumento di pace; il mantello, strumento di orgoglio di un cavaliere, viene a sua volta trasformato in uno strumento di umiltà. Vi sono parecchi punti in comune con la leggenda di Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda, in cui vi è protagonista proprio la spada nella roccia, oltre che il cavaliere Gawain, dal nome identico a Galgano. Probabilmente l'autore della narrazione di Re Artù aveva solcato quei luoghi e assorbito la leggenda.
La Rotonda di Monte Siepi è una chiesa dalla pianta circolare che riveste e custodisce la famosa spada nella roccia. Fu costruita dopo la morte di Galgano.
La cupola è costituita da cerchi concentrici e riporta ad un simbolismo pagano, essendo a pianta circolare come gli antichi templi; lo stesso bosco circostante ricorda anche emotivamente e spiritualmente, un'ara celtica/etrusca. La struttura è stata sempre particolarmente legata ai templari ed è per questo che si pensa che sia, anche tutt'oggi, uno degli ipotetici nascondigli del graal. La chiesa si trova su una collina ed è stato provato che nel pavimento sottostante ci sia una camera vuota a cui mai è stata data l'autorizzazione per gli scavi. Ad oggi, cosa effettivamente quella camera conterrà, rimane un mistero.
La cappella del Lorenzetti riporta diversi affreschi, tra cui quello particolare della "Madonna con tre mani" infatti la madonna con il bambino al centro della rappresentazione tiene in mano Gesù con due mani ma ha una terza mano che trattiene un bastone, il perchè di questo errore tutt'oggi è un mistero.
La spada è stata sottoposta ad esami metallografici che ne hanno confermato l'autenticità quale arma antecedente al XII secolo.
Evento particolare ogni 21 giugno
Ogni anno per un giorno all'anno accade un fatto molto interessante. Il 21 giugno di ogni anno, al solstizio d'estate, al sorgere del sole un raggio di luce penetra nell'eremo dalla monofora posta dietro all'altare forma un cerchio luminoso sulla parete che pian piano si sposta fino a toccare la spada e il sepolcro di S. Galgano.

sabato 2 ottobre 2010

La Sindrome di Ganser: Malattia o Simulazione?

La sindrome di Ganser, chiamata anche pseudodemenza, è una sindrome neurologica di origine isterica nella quale si verifica una produzione volontaria di sintomi psicologici che tende al peggioramento quando il paziente è consapevole di essere osservato. Questi sintomi sono frequenti soprattutto nelle prigioni, dove il soggetto può valutare più o meno inconsciamente e aver interesse a disconoscere alcune realtà, il fine è di  simulare una malattia psichica (Simulazione= in psichiatria, situazione in cui il soggetto è in grado di controllare la produzione dei sintomi).
Pur non presentandosi esclusivamente in carcere, si osserva generalmente in soggetti detenuti in attesa di giudizio. Uno tra i sintomi psicopatologici più caratteristici è il fatto che i soggetti non sono capaci di rispondere alle domande più semplici che vengono loro rivolte. sebbene dalle risposte è evidente che hanno capito il significato della domanda e nelle loro risposte tradiscono una sconcertante mancanza di conoscenze che essi hanno posseduto e che ancora, senza ombra di dubbio, possiedono. Gli individui praticamente parlano fuori tema, a vanvera, trascurano la risposta corretta e ne danno un’altra simile, ma inesatta. Calcolano di traverso nell’esecuzione di calcoli semplici, mentre magari sono capaci di svolgere correttamente quelli più complessi e difficili.
La sindrome di Ganser è caratterizzata da un comportamento bizzarro, da allucinazioni visive ed uditive, da deliri, da disorientamenti, da amnesia, da convulsioni isteriche, da marcata variabilità dell’umore.
Il detenuto può fare cose strane durante la visita: si può spogliare ed indossare gli abiti al rovescio, chiedere un biglietto per il treno. Sul piano espressivo, non c’è dubbio che tale condizione si presenti con un quadro di una certa gravità, ovvero apparentemente si qualifichi per la ricorrenza di sensibili alterazioni delle funzioni psichiche (dell’orientamento, della memoria, dell’attenzione). "Ma si tratta di sintomatologia "pseudo demenziale", a metà strada cioè fra la simulazione e la reazione inconscia e con pressoché costante componente isterica a sostegno; può apparire psicotica ma la somiglianza è solo superficiale, a meno che naturalmente il quadro clinico non sia spia di una reale forma psicotica".
La sintomatologia è contraddistinta dal puerilismo che si nota dall’aspetto recitativo o "bamboleggiante" che questi soggetti assumono. Si tratta di reazioni relativamente rare, che compaiono per lo più in soggetti dotati di modesta intelligenza o con personalità premorbosa di tipo isterico, che reagiscono a condizioni ambientali stressanti, o comunque vissute con senso di pericolo o incapacità, con il ricorso a comportamenti apparentemente "folli", ovvero che egli ritiene possano essere interpretati come tali, in maniera in parte conscia ed in parte inconscia.
La sindrome ganseriana impone una diagnosi differenziale con la simulazione in quanto restano dubbi circa il fatto che sia una simulazione cosciente o incosciente. È considerata di difficile trattamento intramurario in quanto, per definizione, si risolve nella rimozione della causa che l’ha prodotta.
Se la somiglianza con quadri più gravi (demenza o comunque deterioramento su base organica da un lato e psicosi dall’altro) è solo superficiale, "se manca quell’uniformità sintomatologica che riflette la globale, reale compromissione dello psichismo e che si traduce in più gravi alterazioni del comportamento che tipicamente compaiono nelle condizioni alle quali il Ganseriano tenta di assomigliare, il giudizio non potrà che essere negativo".
In altri termini, la sola ricorrenza dei sintomi più esteriori della Sindrome di Ganser, ovvero un parziale disorientamento unito ad apparente perdita del patrimonio conoscitivo, non costituisce condizione sufficiente ad integrare quei requisiti di particolare gravità richiesti dal IV comma dell’articolo 275 codice di procedura penale.
I sintomi possono sparire d’improvviso quando il tribunale giunge ad un verdetto, anche se questo è sfavorevole. Da sottolineare che la sindrome si presenta sempre dopo che il reato è stato commesso, quindi la sua presenza non ha alcun effetto sul giudizio medico - legale circa la responsabilità del soggetto e la sua imputabilità riferita al momento del fatto.
Possibile interpretazione: Un individuo affetto da un disturbo Antisociale di personalità fa un uso patologico di menzogne e manipolazione.
Il Disturbo antisociale di personalità è un disturbo di personalità caratterizzato dal disprezzo patologico del soggetto per le regole e le leggi della società, da comportamento impulsivo, dall'incapacità di assumersi responsabilità e dall'indifferenza nei confronti dei sentimenti altrui. Il dato psicodinamico fondamentale è la mancanza del senso di colpa o del rimorso.
Il soggetto mostra inosservanza e violazione dei diritti degli altri fin dall'età di 15 anni, che si manifesta con almeno 3 dei seguenti elementi:
incapacità di conformarsi alle norme sociali per quanto riguarda il comportamento legale, con ripetersi di condotte suscettibili di arresto
disonestà: il soggetto mente, usa falsi nomi, truffa gli altri
irritabilità e aggressività
inosservanza della sicurezza propria e degli altri
irresponsabilità: incapacità di far fronte a obblighi finanziari o di sostenere un'attività lavorativa con continuità.
E’ chiaro che tali comportamenti aumentino il rischio di carcerazione!  I sintomi della Sindrome di Ganser richiamano fatalmente le suggestioni e i luoghi comuni sulla malattia psichica, un individuo abituato alla menzogna non ha difficoltà a recitare la “follia” peccato che appunto la costellazione di sintomi sia troppo variegata per essere credibile. Resta da chiedersi se sia comunque punibile un individuo affetto da un disturbo di personalità Antisociale, o non occorra comunque accompagnarlo in un percorso di psicoterapia.