"Forse"

"Forse" è la parola chiave, la parola magica che dona libertà di pensiero e di espressione. "Forse" è la parola madre di tutte le ipotesi, lo scopo di questo Blog è quello di non dare nulla per scontato per creare nuovi punti di vista ed essere promotore di nuove visioni di quel che generalmente consideriamo "realtà". Non dimenticate di partecipare ai sondaggi siamo interessati alle vostre opinioni. In Fondo alla Pagina inoltre potete Godere della TUTTI I FORSE TV la web TV d'intrattenimento e d'approfondimento dei temi trattati senza comunque mai trascurare gli argomenti più scientifici sostenuti da dati empirici, quindi sedetevi e Libero sfogo alla propria immaginazione ed al proprio intelletto!







domenica 21 agosto 2011

Prevedere il successo di una Canzone? Semplice, basta una Scansione Cerebrale

Un gruppo di adolescenti è stato posto sotto scansione cerebrale durante l'ascolto di alcune canzoni.
Risultati interessanti ma il metodo pone alcuni limiti.


Due neuro-economisti della Emory University, ispirandosi ai dati raccolti in un precedente studio del 2006 in cui erano state prese in esame mediante risonanza magnetica le reazioni di un gruppo di adolescenti durante l'ascolto di alcune nuove canzoni, hanno dimostrato che grazie alla neuro-imaging in teoria è possibile prevedere il successo di un fenomeno culturale.
I dati delle risposte dei centri cerebrali della corteccia orbito- frontale e dello striato ventrale davano un tasso di previsione significativo per la popolarità delle canzoni in vendita dal 2007 al 2010. In particolar modo, il 90% delle canzoni che hanno generato delle deboli risposte cerebrali hanno venduto meno di 20.000 copie.
Come hanno spiegato i due autori della ricerca Gregory Berns e Sara Moore, il metodo però presenta alcune limitazioni, per esempio il range d'età analizzato, e quindi non può essere considerato del tutto affidabile.


mercoledì 6 luglio 2011

Stipendi dei Parlamentari: Forse è Giunta L'Ora di Ribellarsi?


La Domanda ovviamente è Retorica!

Sull'Espresso di qualche settimana fa c'era un articoletto che spiega che
recentemente il Parlamento ha votato all'UNANIMITA' e senza astenuti un aumento
di stipendio per i parlamentari pari a circa  1.135,00 al mese.
Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali
ufficiali.

STIPENDIO Euro  19.150,00 AL MESE
STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese
PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare)
RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese

INDENNITA' DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)  TUTTI ESENTASSE
+
TELEFONO CELLULARE gratis
TESSERA DEL CINEMA gratis
TESSERA TEATRO gratis
TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis
FRANCOBOLLI gratis
VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis
CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis
PISCINE E PALESTRE gratis
FS gratis
AEREO DI STATO gratis
AMBASCIATE gratis
CLINICHE gratis
ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis
ASSICURAZIONE MORTE gratis
AUTO BLU CON AUTISTA gratis

RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro
1.472.000,00). Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35
mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi (41
anni per il pubblico impiego !!!)

Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in
violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli
che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: la
sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l'auto
blu ed una scorta sempre al suo servizio)

La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di
EURO.

La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO !!

Si sta promuovendo un referendum per l' abolizione dei
privilegi di tutti i parlamentari............ queste informazioni possono
essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia
rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani......

martedì 5 luglio 2011

Abbronzatura Perfetta? Abbronzatura Genetica!


Ore trascorse sotto le lampade e spiaggia sin dal primo raggio estivo: sono i fanatici della tintarella, disposti a sacrificarsi per ore sotto il sole pur di sfoggiare un'abbronzatura invidiabile, senza considerare i rischi a lungo termine, tra cui i tumori della pelle, connessi all'esposizione ai raggi ultravioletti. In un futuro non molto lontano tutto questo potrebbe non servire più. Probabilmente basterà una crema, che agisce direttamente sui geni attivando la melanina, per regalare alla pelle il colorito sognato, in meno di una settimana. L'idea dell'abbronzatura 'genetica' arriva, come si legge sul Corriere della Sera, da uno studio di David Fisher del Massachusetts General Hospital, pubblicato su 'Genes and Development'.
Il gruppo di ricerca ha infatti scoperto che la pelle degli animali, pur non essendo questi esposti al sole, si è scurita disattivando il gene PDE-4D3, responsabile del blocco della produzione di melanina. Lo studio, che ha come obiettivo quello di prevenire il cancro della pelle, dovrà presto essere condotto sull'uomo, per verificare la possibilità di arrivare ad un'abbronzatura che, oltre all'effetto estetico, garantisca anche un effetto di protezione.

martedì 19 aprile 2011

Individui Geneticamente Immuni all’Aids

Rari individui HIV-positivi gettano luce su come il corpo potrebbe contrastare l’infezione
Sebbene l’infezione da HIV non trattata alla fine porti a una immunodeficienza acquisita (AIDS), un piccolo gruppo di persone sieropositive, chiamate élite soppressori (lo 0,5 per cento di tutti gli individui affetti da HIV), sono in grado di controllare naturalmente l’infezione in assenza di una terapia antiretrovirale, o HAART. Questa capacità potrebbe essere la chiave per la messa a punto di un vaccino efficace. La conferma dell’esistenza di individui immuni all’AIDS risale al 2008, quando virologi della Johns Hopkins dimostrarono che questa capacità deriva effettivamente dall’insolita resistenza del loro sistema immunitario, e non da eventuali difetti nel ceppo di HIV che li aveva infettati. La prova definitiva venne dallo studio di una coppia di afroamericani di Baltimora, in cui la moglie era stata infettata dal marito tossicodipendente attraverso rapporti sessuali.
Le analisi genetiche dimostrarono che i coniugi erano infettati dallo stesso ceppo di virus. A differenza del marito, però, costretto ad assumere potenti cocktail di farmaci, la moglie è rimasta asintomatica nel corso degli anni: presenta una conta virale costantemente al di sotto delle 50 copie per millilitro cubico di sangue e non ha richiesto alcun trattamento farmacologico per tenere sotto controllo l’infezione.
Rare variazioni genetiche rendono il loro sistema immunitario così forte da produrre concentrazioni più basse di anticorpi anti-HIV quando il virus viene eliminato, come se fossero sottoposti a terapia antiretrovirale. In particolare, i loro linfociti T killer, il sottogruppo di globuli bianchi che uccidono le cellule infettate dal virus, sono più efficaci.
La speranza è che nuove vaccinazioni terapeutiche, finalizzate a generare linfociti T killer simili a quelli degli élite soppressori, possano risultare efficaci contro i serbatoi resistenti ai trattamenti.

mercoledì 23 marzo 2011

Terremoto del Giappone. Era stato previsto 30 anni fà, accadrà ancora!


Raffaele Bendandi (Faenza, 17 ottobre 1893 – Faenza, 3 novembre 1979) è stato uno pseudo scienziato italiano. In epoca fascista fu nominato dal duce cavaliere dell’ordine della corona d’Italia. In seguito venne diffidato dal pubblicare previsioni sui terremoti pena l’esilio. Cosa che però fece ugualmente, dato che pubblicò i suoi studi negli Stati Uniti.

La sua teoria si basa sul fatto che la Luna come gli altri pianeti del sistema solare, compreso il Sole, sono la causa dei movimenti della crosta terrestre. Tramite i suoi studi riuscì a prevedere alcuni terremoti del nostro Paese:

- terremoto della Marsica del 13 gennaio 1915 (furono distrutti dal sisma Avezzano e quasi tutto il territorio della Marsica. Ad Avezzano, su 13.000 abitanti, ne sopravvissero solo 3.000. Anche la cittadina di Sora, nel Lazio, fu distrutta, registrando circa 3.000 vittime. L’anno dopo scossa di 5.2 a L’Aquila);
- terremoto delle Marche del 2 gennaio 1924 (in questo caso sbagliò di due giorni, avvenne il 4 gennaio del 1924 a Senigallia);
- terremoto del Friuli, il 6 maggio del 1976. Cercò di avvisare le autorità, ma come per il tecnico Giampaolo Giuliani, fu trattato come un pazzo ciarlatano.

Tra i suoi scritti Bendandi aveva lasciato alcune previsioni per il futuro. Ma dopo la sua morte qualcuno ha cercato di bruciare le sue carte. Probabilmente pentitosi mentre lo faceva, ha poi spento il fuoco, per cui sono rimasti frammenti di fogli sui quali però sono scritte delle date che, alla luce di quanto accaduto in Giappone, risultano inquietanti: 2011 e 2012 ( tra cui la previsione di un terremoto datato 11 maggio 2011, luogo: Roma). Fa venire i brividi questa data del 2011 pensando a cosa è accaduto all’isola nipponica. Forse Bendandi aveva previsto questa immane catastrofe.  Se così fosse, Bendandi aveva ragione. L’altra data prevista è il 2012. Qui non si parla di collocazione geografica del sisma, ma viene indicato esclusivamente l’anno.

Comunque nel maggio di quest’anno eviterei delle gite nei pressi di Roma e dintorni.

martedì 8 marzo 2011

L'abuso di cocaina ti cambia il cervello

La Cocaina e' capace di modificare addirittura l'attivita' dei geni normalmente accesi o spenti in certe zone del cervello, guarda caso quelle collegate all'appagamento e alla dipendenza da sostanze come il nucleo accumbens.
E' quanto dimostrato in uno studio condotto su roditori e pubblicato sulla rivista dell'Accademia Americana delle Scienze 'PNAS'.
I risultati della ricerca, ha spiegato il suo autore Eric Nestler della Mount Sinai School of Medicine di New York, potrebbero suggerire che lo stravolgimento dell'attivita' dei geni abbia un ruolo nell'insorgenza della dipendenza da cocaina.
I ricercatori statunitensi hanno osservato il profilo di attivita' dei geni nel nuclo accumbens di topolini cocainomani: in particolare hanno osservato differenze a livello delle regioni di controllo dell'attivita' dei geni, cioe' degli interruttori del Dna. Differenze a livello di questi marcatori sono strategiche perche' condizionano l'attivita' dei geni limitrofi.
Gli esperti hanno visto che nel nucleo accumbens di topolini dipendenti da cocaina molti di questi interruttori mantengono certi geni spenti e che solo la 'dose' di droga accende alcuni di questi interruttori ripristinando, in parte, l'attivita' normale dei geni.
L'effetto della coca diretto sull'attivita' dei geni, quindi, potrebbe essere un tassello importante per spiegare come si sviluppa la dipendenza da cocaina.

sabato 19 febbraio 2011

La Sensitiva Laboragine torna a parlare, questa volta sulle gemelline scomparse

"Vedo le bambine viaggiare con il padre. Poi il buio che le avvolge" è questo il triste presagio di Rosemary Laboragine, veggente di origine barese.  Le gemelline Alessia e Livia, scomparse dopo che il padre si è suicidato sotto un treno a Cerignola. Per Rosemary le sorelline svizzere sono morte.  "Il padre ha premeditato il suo suicidio, ma della sorte delle bambine ha deciso solo all'ultimo momento. La molla che ha fatto scattare tutto è stata la moglie. Soprattutto il fatto che lei potesse avere un altro uomo accanto lo logorava".
 "Potrebbe averle addormentate e gettate in un dirupo. Lui era innamorato e sperava che la madre delle sue figlie tornasse con lui. Quando ha capito invece che era davvero finita è andato fuori di testa. Per questo non le ha riportate a scuola ed è fuggito in Italia. Ha viaggiato per tante ore fino a quando ha deciso di fermarsi in Puglia. Dove ha ucciso le figlie e poi ha deciso di punirsi. Scegliendo una morte violenta. Ma non ha utilizzato  una pistola o un’arma da taglio. Non vedo sangue. Anzi. Per me le ha spinte in un dirupo della Puglia vicino al luogo in cui si è suicidato. I settemila euro ritirati dal bancomat sono solo un depistaggio, non hanno a che fare con le bambine". E sulle ricerche: "Vedo un poliziotto, il suo nome è Giuseppe. Lui può dare un buon contributo a queste ricerche. Le ricerche si concluderanno a breve".

Altro su Laboragine leggi qui: http://tuttiforse.blogspot.com/2010/12/laboragine-la-sensitiva-che-scagiona-la.html

lunedì 14 febbraio 2011

Cani e Gatti rilassano più di Mariti o Mogli

 

Potenza della pet therapy.  Gli effetti positivi per l’organismo, dal punto di vista fisico e da quello psichico, degli animali domestici sono ormai appurati dalla scienza.  

Una ricerca condotta da studiosi dell’università di New York (Usa) ha dimostrato come l'affetto degli animali domestici sia ben più rilassante di una storia d'amore. Sì, perché secondo l’indagine statunitense gli animali aiuterebbero a sciogliere lo stress e le tensioni quotidiane molto meglio di un compagno umano.

Nel corso dello studio realizzato dagli scienziati americani, sono state esaminate le reazioni di 240 coppie che erano state sottoposte a diverse fonti di stress: sia di tipo psicologico (provocato dunque dalla necessità di risolvere problemi matematici abbastanza complicati) sia di carattere fisico (come quello causato dal fatto di tenere la mano immersa per 2 minuti nell'acqua ghiacciata). Ebbene, misurando il battito cardiaco e la pressione arteriosa di ciascuno dei partecipanti all'indagine, gli studiosi hanno osservato che la vicinanza di un animale da compagnia consentiva di controllare la tensione e l'ansia della situazione decisamente meglio rispetto alla presenza del compagno o del coniuge. Non solo: accanto al partner, e senza un cane o un gatto vicino a sé, era anche più facile commettere errori aritmetici.
La conclusione, quindi, suona come musica per le orecchie dei tantissimi amanti degli animali domestici: lo sguardo devoto di un cane e le fusa di un gatto - ma anche la semplice compagnia che può venire dal canto di un canarino o dal muoversi continuo di un pesce rosso - possono essere di gran lunga più di conforto, relax e benessere rispetto allo spirito troppe volte critico, magari anche senza motivo, di tante mogli e tanti mariti.

giovedì 10 febbraio 2011

Il pessimismo è innato, scritto nel DNA (ma si sapeva già nel 2009)

Oggi tutti i media ne parlano la Scoperta è spacciata per Nuova
Alcuni ricercatori dell’Università del Michigan hanno scovato la cosiddetta “molecola del pessimismo” dalla cui quantità dipenderebbe la nostra visione della vita: rosea se di questa molecola ne abbiamo a sufficienza, grigio-nera se, invece, ne produciamo di meno. Si tratta del neuropeptide Y (NPY in gergo chimico): chi ne ha un livello basso è in pratica “condannato”  ad affrontare con fatica situazioni stressanti ed è più soggetto alla depressione. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno sottoposto un gruppo di persone ad una risonanza magnetica funzionale, l'attività cerebrale è stata valutata mentre i volontari visualizzavano su uno schermo delle parole neutre (ad esempio 'materiale'), parole cariche di significati negativi (ad esempio 'assassino') e parole positive (ad esempio 'speranza').  Ebbene quando venivano mostrate le parole negativi le persone con con bassi livelli di NPY mostravano una forte attività della corteccia prefrontale, regione coinvolta con il processamento delle emozioni. Mentre i soggetti con un livello maggiore di NPY avevano un'attività minore della stessa area.
Nella seconda fase dell’ esperimento ai soggetti è stato chiesto di riferire riguardo le loro esperienze emotive nell'affrontare un evento stressante. I ricercatori hanno iniettato nel muscolo della mandibola una dose di soluzione salina in modo da produrre un dolore moderato per 20 minuti senza provocare un danno durevole. I livelli di dolore percepiti e riferiti da ogni volontario sono stati misurati su una scala da 1 a 10. I ricercatori hanno valutato la positività e la negatività dei soggetti prima e dopo avergli provocato il dolore. Anche stavolta è risultato che le persone con un basso livello di NYP erano più coinvolti negativamente  sia nella previsione che dopo il test, quindi emotivamente più fragili. Potrebbe essere questa la chiave per capire chi è maggiormente predisposto alla depressione? In effetti, Brian Mickey, uno dei ricercatori, dice che “queste reazioni genetiche sono misurabili in ogni persona e ci possono guidare verso la valutazione del rischio personale allo sviluppo di ansia e depressione”.  (Per dovere di cronaca ci preme dire che la paternità dello studio va agli inglesi più che agli americani difatti il 27 Febbraio 2009 è uscito l’articolo che vi riporto:  
27 FEB -2009  Se si vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto dipende dai nostri geni. In particolare, da uno che influenza il nostro modo di vedere le cose. A identificarlo è stato un gruppo di ricercatori della University of Essex (Gb) in uno studio pubblicato sulla rivista “Proceedings of the Royal Society B”. Il gene in questione è coinvolto nel trasporto di sostanze chimiche come la serotonina, che influenzerebbero la visione ottimistica o pessimistica del mondo. Le persone che hanno una versione lunga del gene tendono ad avere una visione positiva trascurando gli elementi negativi della vita. Le persone, invece, che hanno la versione corta del gene sono decisamente più pessimisti.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno coinvolto nello studio 97 volontari a cui sono state mostrate 20 immagini belle, 20 immagini brutte e 40 neutre. I ricercatori hanno quindi misurato il livello di attenzione che ciascun volontario ha mostrato guardando un'immagine. Ebbene, le persone che hanno la versione più lunga del gene hanno soffermato la loro attenzione maggiormente sulle immagini belle, come la foto di alcune caramelle. Mentre, i volontari che hanno una versione del gene corta hanno focalizzato la loro attenzione maggiormente sulle immagini brutte, come quella raffigurante dei ragni. I ricercatori hanno quindi concluso che dedicare la propria attenzione selettivamente può influire sul modo di reagire allo stress.
“Coloro che avevano una versione lunga del gene trasportatore della serotonina tendevano a guardare il lato positivo della vita”, ha spiegato Elaine Fox, “e a evitare selettivamente il materiale negativo”. Grazie a queste conclusioni i ricercatori sperano di poter sviluppare nuove terapie efficaci contro l'ansia e la depressione.
Quello di rubare le idee altrui sembra un vizio che gli Americani non perdono, un po’ come accadde  con il nostro Marconi, non mi stupirei se oggi Elaine Fox si sentisse un po’ pessimista.)



 

lunedì 7 febbraio 2011

Il Femore artificiale che cresce insieme al bambino

La protesi crescerà insieme a lui
Permetterà la crescita dell'arto colpito da tumore osseo senza differenza di lunghezza rispetto a quello sano
Una protesi in titanio realizzata su misura e dotata di un dispositivo elettronico miniaturizzato è stata impiantata con successo in un bambino di 11 anni malato di una forma di tumore delle ossa, l'osteosarcoma. La protesi intelligente "cresce" con l'aumento di statura fisiologico del ragazzino, mantenendo così le due gambe della stessa lunghezza. L'intervento alla gamba destra, durato 5 ore, è stato portato a termine da un'equipe di ortopedici e chirurghi vascolari al policlinico Gemelli di Roma.
DISPOSITIVO ELETTRONICO - In Italia è la settima volta che viene impiantata questa protesi, chiamata 'Mutars Xpand': è in titanio rivestito di nitruro di titanio ed è stata sviluppata dalla Scuola di Oncologia Ortopedica di Muenster (Germania). «Consente l'allungamento meccanico non invasivo dell'arto, attraverso una procedura eseguibile anche dal paziente o dai genitori istruiti dai medici» spiega Giulio Maccauro, responsabile dell'Unità operativa di Oncologia Ortopedica. Il modulo di allungamento è costituito da un dispositivo elettronico miniaturizzato ("attuatore") interno alla protesi, attivato tramite un ricevitore sottocutaneo da un'unità di controllo esterna gestita dal medico o dallo stesso paziente. Con "Mutars Xpand" si risolve il problema della lunghezza differente degli arti durante la crescita del bambino senza ulteriori interventi chirurgici: notevoli i vantaggi per il paziente rispetto alle altre soluzioni per il trattamento dei tumori ossei finora trattati con pratiche necessariamente demolitive o molto invasive come l’amputazione e la giroplastica (che prevede la rotazione del piede dopo resezione ossea e l’utilizzo del tallone come ginocchio). La protesi intelligente presenta dei vantaggi anche rispetto a quelle espandibili con meccanismo a vite, oggi in uso.
COME FUNZIONA - «In questi casi bisognava incidere la cute e allungare la protesi con un cacciavite speciale - spiega Maccauro -, ma ciò avveniva non senza inconvenienti per il paziente: il meccanismo poteva incepparsi e l’allungamento si bloccava; come conseguenza si avevano gravi differenze di lunghezza negli arti perché l’arto protesizzato si fermava e l’altro cresceva normalmente». Entro 10 giorni il bambino, il cui decorso post operatorio è giudicato dai sanitari più che soddisfacente e che proseguirà le cure all'Oncologia pediatrica del Gemelli, potrà tornare a casa. «La riabilitazione post operatoria - continua Maccauro - è già cominciata con l’ausilio di apparecchiature per la mobilizzazione passiva del ginocchio. L’innovazione di questo sistema risiede nella possibilità di recuperare la naturale dismetria (lunghezza differente degli arti) tra arto protesizzato e non, durante la crescita del paziente, senza ulteriori interventi chirurgici, eliminando il rischio di infezioni». La protesi Xpand trova indicazione solo nei casi di bambini in cui sia previsto un forte accrescimento del segmento femorale coinvolto dalla malattia. Tutte le componenti del sistema sono dispositivi su misura, progettati e realizzati per ogni singolo paziente. Il meccanismo si gestisce con una fonte di impulsi elettrici che si appoggia sull’elettrodo situato in una tasca del tessuto sottocutaneo del femore distale del bambino, e può essere gestita sia in ambulatorio sia a casa dai familiari.

giovedì 3 febbraio 2011

Ufo raffigurato in quadro del 400'


Il quadro in questione è esposto nel Palazzo Vecchio a Firenze, all'interno della "Sala di Saturno": si tratta de "La Madonna e San Giovannino", una natività attribuita alla scuola di Filippo Lippi, pittore fiorentino del Quindicesimo secolo.
Osservando il quadro nella parte superiore destra, si rileva chiaramente la presenza di un oggetto aereo, color grigio piombo, inclinato sulla sinistra e dotato di una "cupola" o "torretta", apparentemente identificabile come un mezzo volante di forma ovoidale in movimento. L'oggetto "misterioso" è caratterizzato dalla presenza di raggi luminosi (di colore giallo oro) che sembrano dipartire dallo scafo, sino a quasi suggerirne la direzione, vale a dire un volo dal basso verso l'alto. L'oggetto si staglia a poca distanza sulla destra del capo di una figura femminile in preghiera, la Madonna, la cui staticità, unitamente a quella delle figure e del paesaggio sullo sfondo, sono in netto contrasto con il dinamismo dell'oggetto volante. Ma c'è un altro particolare di grande rilievo: la presenza, un po' più in basso sulla destra della Vergine, di una piccola figura, probabilmente un pastore, che osserva l'oggetto, coprendosi gli occhi con la mano destra per vedere meglio. Non solo, anche il suo cane sembra, al passare dell'oggetto, raffigurato dal pittore nell'atto di abbaiare, proprio come è accaduto in moltissimi casi di avvistamenti ufologici attuali.
Dobbiamo chiederci cosa l'autore abbia voluto rappresentare, anche per il fatto che nel XV secolo non esistevano certo macchine terrestri capaci di volare. Si possono fare diverse ipotesi. Sappiamo qualcosa della personalità del Lippi, individuo per i suoi tempi abbastanza anticonvenzionale, molto impulsivo e sensibile. Occorre dunque tenere conto dei particolari commenti che su di lui sono stati fatti da numerosi critici d'arte. Vediamo, per esempio, l'annotazione che fa Piero Bargellini nel suo "Pittura fiorentina del sec. XV" a proposito del paesaggio del Lippi e della sua scuola: "Da un lato nei quadri dipinge sfondi pieni di erranti lumi, di misteriose penombre, preannunciando certe, visioni leonardesche", e più sotto: "Filippo Lippi è un pittore espressivo, non compositivo". Si potrebbe quindi quasi pensare a una volontà dell'autore di comunicare alla massa, attraverso una propria opera, una particolare sua esperienza visiva e di collegare tale avvenimento ad un soggetto particolarmente evocativo come la natività; concetto non privo di fascini ufologici. Concludendo, vorremmo sottolineare che al di là di qualsiasi dissertazione su tale dipinto e sull'oggetto raffigurato dall'autore, il problema ufologico di fatto si arricchisce continuamente di contributi interessanti, che dimostrano come il fenomeno, fin da secoli lontani, quando si sia manifestato abbia sempre sollecitato la fantasia e le capacità illustrative e "meditative" (in soggetti religiosi e spiritualistici) di artisti che avevano probabilmente visto "cose nel cielo" e, dopo averle riflesse nel loro lo interiore, le avevano espresse per gli altri.


martedì 1 febbraio 2011

Jurassik Park


Si cerca di far rinascere un Mammut dal dna di una carcassa conservata in Siberia, usando un elefante femmina come madre surrogato
Il progetto è ambizioso, ma in caso di successo riporterebbe in vita un esemplare di mammut 8mila anni dopo la sua estinzione. L’idea è di un gruppo di scienziati dell'Università di Kyoto che, sfruttando la clonazione di un campione di Dna intatto, che preleveranno dalla carcassa di un mammut conservata nel centro di ricerca di Yakutsk, in Siberia, e usando un elefante femmina come madre surrogato (il parente più prossimo del preistorico animale), sperano di far nascere nel giro dei prossimi cinque anni (ci vogliono 600 giorni o giù di lì per una gravidanza) il primo esemplare di mammut dell’era moderna.
Stando a quanto scrive il quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun, il processo di «rinascita» prevede di iniettare il Dna del pachiderma estinto in un ovulo di elefante privo del nucleo originario; a quel punto, l’embrione verrà fatto maturare qualche giorno in laboratorio, prima di essere inserito nell’utero della femmina di elefante, che agirà come madre surrogato, nella speranza che riesca a portare a termine la gravidanza. Già negli anni scorsi alcuni scienziati avevano provato ad usare campioni di pelo congelati del gigante siberiano per ricrearne il codice genetico, ma l’esperimento era fallito perché i nuclei delle cellule erano risultati danneggiati. La svolta è, però, arrivata nel 2008, quando un altro scienziato giapponese, questa volta dell’Università di Kobe, riuscì a clonare un topo che era morto ed era stato congelato per 16 anni. Vero, anche allora non fu un esperimento facile (ci vollero 1.100 tentativi per far nascere 7 esemplari sani), ma ora gli scienziati sono ottimisti sul buon esito del progetto baby-mammut che, se davvero riuscisse, potrebbe permettere di far luce sulle reali cause che portarono all’estinzione dei pachidermi (fra le possibilità già studiate, l’avvento dell’uomo e i cambiamenti climatici). Restano, però, i dubbi di natura etica, come ha spiegato il professor Akira Iritani: «Se si potrà creare un embrione clonato – si legge sul Daily Mail – prima di trasferirlo nell’utero bisognerà però discutere su come farlo nascere e se eventualmente mostrarlo in pubblico».

lunedì 24 gennaio 2011

I neonati capiscono che esistono punti di vista diversi sulla realtà


I NEONATI CAPISCONO LE INTENZIONI DEGLI ALTRI - Chi l'ha detto che i neonati non capiscono quello che passa per la testa agli adulti? Ora uno studio ungherese, realizzato con fondi dell'Unione europea, dimostra che i bambini – già alla tenera età di sette mesi – sono in grado di comprendere il punto di vista degli altri.

Il processo avviene in modo automatico, senza particolari sforzi di tipo volontario. È un "gradino" nell'evoluzione della mente che, prima di questo studio, si credeva non venisse superato prima dei quattro anni. Una scoperta con importanti sviluppi nel campo della diagnosi di malattie della psiche.

Lo studio – pubblicato dalla rivista Live Science e guidato da Agnes Melinda Kovacs dell'Accademia ungherese delle scienze – dimostra anche che non più tardi del loro quindicesimo mese i pargoli hanno appreso un concetto fondamentale: ogni persona osserva la realtà da una prospettiva diversa.

«Sviluppare metodi che possano essere usati con bambini molto piccoli contribuirà significativamente agli sforzi in corso per una diagnosi precoce dell'autismo», ha spiegato la Kovacs. «Aprirà così la strada a nuove tecniche di intervento precoce». 

venerdì 21 gennaio 2011

Esporsi al Crimine? Meglio evitare le Attività Routinarie


La Teoria delle Attività Routinarie (Routine Activity Theory), sviluppata da Lawrence Cohen e Marcus Felson, è una delle principali teorie che fanno capo alla cosiddetta "criminologia ambientale", cioè di un approccio criminologico che si focalizza sullo spazio e le condizioni in cui si realizza un fatto di reato.
Secondo la Teoria delle Attività Routinarie, perché si compia un reato (in particolare predatorio), devono verificarsi tre condizioni nello stesso momento e nello stesso luogo:
  1. La disponibilità di un bersaglio (target) adeguato
  2. L’assenza di un controllore idoneo a prevenire l’evento criminale
  3. La presenza di un potenziale aggressore motivato

La prima condizione perché un crimine sia commesso, è che sia disponibile un bersaglio (target) adeguato. Il termine bersaglio (target) non è casuale, ma è stato scelto consapevolmente, al posto di altre parole quali vittima, proprio per sottolineare l’ampiezza del concetto.
Gli autori individuano infatti tre categorie principali di bersagli (target):
  • Una persona
  • Un oggetto
  • Un luogo
Il bersaglio (target) deve essere inoltre adeguato: c’è infatti una grande abbondanza di potenziali obiettivi criminali, ma non tutti sono adeguati. Per esemplificare l’adeguatezza, sono spesso utilizzati due acronimi:
  • VIVA (Value, Inertia, Visibility, Access): Valore, Inerzia, Visibilità, Accessibilità
  • CRAVED (Concealable, Removable, Available, Valuable, Enjoyable, Disposable): Nascondibile, Rimuovibile, Disponibile, Prezioso, Godibile, Utilizzabile

b) Assenza di un controllore efficace
La seconda condizione è che sia assente un controllore idoneo a prevenire l’evento.
Un controllore adeguato solitamente è una persona, la cui mera presenza dissuade potenziali aggressori dal commettere l’atto. Un controllore adeguato può anche essere una telecamera a circuito chiuso, a patto che qualcuno stia monitorando le immagini (salvo eventuali effetti di deterrenza dovuti al timore di essere perseguibili in seguito grazie all’utilizzo delle immagini registrate).
Alcuni esempi di controllori adeguati:
  • Pattuglie di forze dell’ordine
  • Vigilanza privata
  • Volontari o gruppi di quartiere
  • Portinai
  • Residenti e frequentatori dello spazio
  • Vicini di casa
  • Sistemi di telecamere a circuito chiuso
Alcuni dei controllori sono formalmente riconosciuti e hanno un ruolo intenzionale, come la vigilanza privata; altri sono informali e involontari, come i vicini di casa.
È anche possibile che un controllore sia presente, ma non efficace. Ad esempio, le telecamere a circuito chiuso non fungono da controllori adeguati se predisposte male o puntanti in direzione sbagliata. Lo staff può essere presente in un negozio, ma non avere addestramento o consapevolezza sufficienti per rappresentare un deterrente efficace. 
c) Potenziali aggressori
Quando un bersaglio adeguato non è protetto da un controllore efficace, c’è una possibilità che un crimine abbia luogo. L’elemento finale in questo quadro è naturalmente che sia presente un potenziale aggressore.
L’approccio della Teoria delle Attività Routinarie guarda al crimine dal punto di vista dell’aggressore. Un crimine sarà commesso solamente se un potenziale aggressore ritiene che un bersaglio sia adeguato e un controllore efficace sia assente. È la valutazione della situazione da parte dell’aggressore che determina se il crimine avrà luogo.
In conclusione cambiare spesso abitudini vi rende meno prevedibili ed un potenziale criminale stenta ad elaborare una strategia adeguata o un piano come suol dirsi.
Quindi per esempio quando tornate a casa o andate a lavoro ogni tanto fate un percorso diverso e se possibile (certo meno praticabile) variate gli orari, in alternativa fate in modo d'avere un controllore efficace.

martedì 18 gennaio 2011

Primo trattamento con cellule Staminali Embrionali


E’ il caso di dire “era ora” finalmente al via il primo test con cellule embrionali  per ricostruire la guaina dei nervi dopo una lesione spinale
La compagnia Geron ha annunciato che i medici hanno sottoposto negli Stati Uniti un primo paziente al trattamento basato su cellule staminali embrionali.
La Geron è la prima compagnia ad avere ottenuto dalle autorità sanitarie americane l'autorizzazione a trattare pazienti con il controverso metodo delle staminali.
La Geron ha aggiunto che tutti i dettagli sulla cura sperimentale, indirizzata al midollo spinale del paziente, sono mantenuti confidenziali.
Ricostruire la guaina che avvolge e protegge le fibre nervose è l'obiettivo.
Il test è stato fatto in un paziente ricoverato nel centro Shepherd di Atlanta, specializzato nella ricerca sulle lesioni spinali e nella riabilitazione, uno dei sette centri americani coinvolti nella sperimentazione.
Le cellule iniettate nel primo paziente, indicate con la sigla GRNOPC1, sono state ottenute da cellule staminali estratte da embrioni umani, fatte sviluppare in modo da essere trasformate in progenitrici delle cellule che favoriscono la trasmissione dei segnali tra i neuroni, chiamate oligodendrociti.
Il loro compito è rivestire i lunghi filamenti (assoni) che come cavi collegano fra loro i neuroni con una sostanza isolante chiamata mielina, fondamentale perchè i segnali elettrici siano trasmessi da un neurone all'altro.
Obiettivo della sperimentazione è quindi iniettare nella lesione le cellule immature che, una volta trapiantate, si specializzano e formano nuovamente la mielina, ricostruendo la guaina che permette la trasmissione dei segnali fra i neuroni.
Test su ratti con lesioni nervose, rileva la Geron, hanno dimostrato che la terapia funziona e che gli animali trattati tornano a camminare. Tuttavia, come in ogni sperimentazione clinica, l'obiettivo di questa prima fase è dimostrare la sicurezza della terapia. Da test preclinici, rileva ancora l'azienda, risulta che la terapia non induce la formazione di tumori benigni, che è stata ridotta al minimo la produzione di cisti e che non c'è tossicità.
'L'inizio di questi test clinici è una pietra miliare nel campo delle terapie basate sulle cellule staminali embrionali', ha detto il presidente della Geron Thomas Okarma.
I test saranno effettuati in futuro in sette diversi centri medici degli Stati Uniti. Oltre allo Shepherd Center è stato selezionato anche la clinica Northwestern Medicine a Chicago (Illinois).




giovedì 13 gennaio 2011

Inspiegabile moria di volatili e pesci


Il 2011 apre i battenti all’insegna di una tra le più antiche superstizioni. Un’inquietante moria di uccelli e pesci attraversa già da qualche giorno il mondo intero senza distinzione di temperatura, di clima, di condizioni atmosferiche. 31 dicembre, 1 gennaio, 4 e 5 gennaio. Brasile, Svezia, Nuova Zelanda, Meriland, Arkansas. Centinaia di migliaia tra volatili e pesci hanno perso la vita in circostanze misteriose. E’ accaduto anche in Italia in questi giorni a Faenza, in provincia di Ravenna, e a Caserta.  E mentre gli scienziati, gli istituti zooprofiltattici di tutto il mondo cercano le cause invitando alla calma, sono pochi quelli che non vedono negli eventi di questi giorni qualcosa di misterioso, di profetico.
In sette giorni un’ecatombe
31 dicembre 2010. Siamo a Beebe una piccola cittadina dell’Arkansas. Sono circa 5.000 i merli dalle ali rosse ritrovati sulla strada. Morti, senza ferite, senza evidenze di una causa, neppure apparente. Le analisi partono immediate ma dopo nemmeno due giorni, a soli 200 km da Beebe, lungo le rive dell’Arkansas River vengono ritrovati morti tra gli 80.000 e i 100.000 pesci.
Non c’è nessun collegamento dicono gli scienziati.

3 gennaio 2011. Route 1, Point Coupee Parish nei pressi di Baton Rouge. Cadono dal cielo centinaia di uccelli e dopo qualche giorno, anche in questo caso, nella Baia di Chesapeake in Maryland vengono ritrovati morti milioni di pesci.
Probabilmente è stato il freddo dell’acqua, la rigidità del clima. Probabilmente. E gli uccelli? Forse sono stati i fuochi sparati l’ultimo dell’anno. Certo è che per avere gli esiti degli esami occorre aspettare. E intanto le coincidenze cominciano a diventare troppe. E non si fermano qui.

4 gennaio 2011. E’ la volta del sud est della Svezia. Centinaia di carcasse di taccole, uccelli simili ai corvi, vengono ritrovate nei pressi della cittadina di Falkoeping (vicino Goteborg). Altri uccelli vengono avvistati moribondi al suolo. Sembra che la causa siano i fuochi d’artificio. Contemporanemante in Brasile, le rive del Paranagua e le spiagge della penisola di Coromandel in Nuova Zelanda si riempiono di migliaia di pesci morti senza un motivo apparente. Ipotermia, sbalzi di temperatura, cambiamenti climatici repentini le possibili cause.
E ancora Kentucky, Cile, Messico, Argentina e Italia. A Faenza in provincia di Ravenna dove sono state ritrovate morte 400 tortore, sembra a causa di una indigestione di semi, e a Caserta dove sulla strada Sannitica sono stati rinvenuti 200 esemplari di storni morti.

Le possibili cause e le teorie apocalittiche
Gli scienziati sdrammatizzano. Episodi del genere sono frequentissimi anche se in questo caso è inusuale la sequenza. In alcuni casi si può trattare di stordimento, causato da forti rumori o fuochi d’artificio, che provocano veri e propri suicidi di massa. In altri sono le condizioni metereologiche a danneggiare gli animali, soprattutto i pesci. Si tratta di cause differenti in paesi con condizioni climatiche differenti.  Tutti gli scienziati concordano nel dire che non sarà facile trovare la causa reale e che gli accertamenti potrebbero durare mesi. Nell’attesa, nella mancanza di una risposta scientifica e nella totale incertezza le teorie si moltiplicano. C’è chi pensa si stiano realizzando degli esperimenti segreti che alterano l’equilibrio naturale, chi chiama in causa UFO ed armi segrete militari.Chi recupera profezie sulla fine del mondo, come quella della Madonna di Anguerra in Brasile che dal 1987 ad oggi ha lasciato circa 1800 messaggi tra cui questo del 02-06.2009 “…Vedrete ancora grandi sofferenze sulla terra. Gli uomini camminano verso la distruzione preparata con le proprie mani. Arriverà il giorno in cui la natura confonderà gli uomini. Dalla forza gravitazionale della terra verrà grande sofferenza e dolore. Gli uccelli si urteranno e il dolore sarà grande per i miei poveri figli…”.

Profezie, fine del mondo, extraterestri, le ipotesi sono tante e forse tutte migliori di quella che ci vede artefici potenti di questa distruzione. Non ci resta quindi che aspettare gli esiti degli accertamenti. Per risolvere il mistero, per fare chiarezza e sentirci un po’ più o un po’ meno responsabili di quanto sta accandendo.

martedì 11 gennaio 2011

Il cioccolato riduce il colesterolo?


Uno studio, condotto da un'équipe britannica della Hull University e pubblicato sulla rivista "Diabetic Medicine", suggerisce che i diabetici possano trarre vantaggio dall'assunzione di cacao e che questo li possa aiutare a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo.

I ricercatori hanno diviso dodici pazienti affetti da diabete di tipo II in due gruppi: il primo ha assunto per 16 settimane una barretta di cioccolato normale al giorno, gli altri ne hanno invece ricevuta una arricchita con polifenoli. I volontari del secondo gruppo hanno mostrato un significativo miglioramento dei propri livelli di colesterolo.

Il professor Steve Atkin, che ha condotto lo studio, afferma che l'assunzione di cacao potrebbe significare una riduzione del rischio cardiaco: «Il cioccolato con un alto contenuto di cacao deve essere incluso nella dieta di persone con diabete di tipo II come parte di un approccio equilibrato alla dieta e stile di vita».

Ma altri studiosi, in particolare gli esperti di Diabetes.uk, non sono dello stesso avviso e hanno mostrato preoccupazione per il messaggio che potrebbe essere interpretato come un "semaforo verde" a mangiare di più cioccolato da parte dei diabetici.

«Il piccolo beneficio per la salute trovato in questo composto nel cioccolato ricco di cacao sarebbe enormemente superato dal contenuto di grassi e zuccheri», ha dichiarato il dottor Iain Frame.

Non è la prima volta che il cioccolato si trova al centro di una diatriba scientifica. Sostanzialmente chi obietta fa rilevare che le ricerche di questo tipo servono solo per studiare alcuni nutrienti di base di sostanze come il cacao ed è sbagliato indurre a pensare che la classica barretta di cioccolato acquistata al supermercato possa avere proprietà terapeutiche.


sabato 8 gennaio 2011

Il Siero della Verità


Il siero della verità è un medicinale, precisamente un barbiturico, il cui principio attivo è il tiopentale sodico. Si usa normalmente come preanestetico, per calmare i pazienti da sottoporre a intervento chirurgico, prima dell’anestesia vera e propria.
Il nome di “siero della verità” (del tutto improprio) deriva dal fatto che questa sostanza si usa anche in alcune terapie psichiatriche. Infatti, il tiopentale blocca nel sistema nervoso centrale l’azione dell’acido gammaminobutirrico (Gaba), un neurotrasmettitore che ha funzione eccitante, perché permette il passaggio degli stimoli nervosi da una cellula cerebrale all’altra. In questo modo, il tiopentale sodico induce nel paziente uno stato di tranquillità e rilassamento, che aumenta la “franchezza”, cioè la disponibilità a parlare.
Per questo i medici lo usano per interrogare i pazienti affetti da forme di amnesia, di mutismo o di blocco del linguaggio di origine psicologica.

Il tiopental sodico (nome commerciale Pentothal Sodium) viene utilizzato anche nell'induzione del coma artificiale e negli Stati Uniti è utilizzato, assieme al pancuronio e al cloruro di potassio, per praticare l'iniezione letale ai condannati a morte. Questa miscela di farmaci è utilizzata anche, in alcuni Paesi, nell'eutanasia umana. Il tiopental sodico è noto al grande pubblico con il nome di Pentothal, soprattutto grazie al cinema e alla televisione, per essere stato usato, a dosaggi subanestetici, come siero della verità: È stato scoperto da Ernest H. Volwiler (22 agosto 1893 - 3 ottobre 1992) nel 1936.
Nella pratica anestesiologica corrente è sostituito quasi completamente dal propofol (nome commerciale Diprivan), meglio tollerato.
Ha un'emivita molto breve, circa 20 minuti, però il periodo di latenza è brevissimo, poiché durante l'iniezione il soggetto si addormenta.

L'utilizzo della scopolamina come siero della verità è stato indagato da molte agenzie d'intelligence, includendo la CIA, sin dagli anni cinquanta. In seguito alla evidenza della sua scarsa utilità come droga per interrogatori, (i suoi effetti allucinogeni producono distorsione nella percezione della realtà, quindi le affermazioni sotto l'effetto dell'alcaloide sono spesso indeterminate ed improbabili), il suo uso come "siero della verità" venne abbandonato. Sembra che nei campi di prigionia nazisti, lo scienziato Josef Mengele abbia sperimentato la scopolamina come una droga per interrogatori.

mercoledì 5 gennaio 2011

Ovaio Artificiale?


Un team di ricercatori americani ha messo a punto un “ovaio umano artificiale” che potrà in futuro rappresentare un modello per lo studio dell'infertilità femminile, di patologie come il tumore delle ovaie e consentire la sperimentazione di farmaci e di nuovi metodi contraccettivi.
I ricercatori della Brown University di Rhode Island hanno impiegato tessuti ingegnerizzati per ottenere un ovaio umano artificiale.
Hanno scoperto che le cellule ovariche, opportunamente trattate, si possono organizzare in modo autonomo per formare complesse microstrutture tridimensionali che consentono l'impianto degli ovociti in vitro.

Lo
studio, pubblicato sulla rivista Journal of Assisted Reproduction and Genetics e guidato dalla professoressa Sandra Carson, docente di ostetricia e ginecologia presso la Brown University e del Women and Infants Hospital of Rhode Island, mette in luce le ampie prospettive che l'ovaio artificiale potrà avere in futuro nella ricerca medica e scientifica.
Per tutte quelle pazienti le cui ovaie hanno subito danni da chemioterapia, radiazioni o patologie che limitano le possibilità di concepire figli oltre a tutte le donne colpite da problemi alle ovaie tali da ridurre la fertilità si aprirebbero nuove possibilità per ottenere la tanto desiderata gravidanza.  
Serviranno ancora numerosi anni di studi e ricerche affinché si possano ottenere i primi dati concreti e verificare le reali potenzialità dell'ovaio artificiale, solo a quel punto si potrà pensare di aprire la strada all'impiego clinico.
Copperman spiega che l'ovaio artificiale potrebbe essere utile anche nei suoi studi per creare un modello allo scopo di indagare i processi di invecchiamento delle ovaie. Creare un ambiente adeguato in cui effettuare i test potrebbe consentire ai ricercatori di aumentare le conoscenze riguardo agli ovociti affinché si riesca a discriminare quelli che hanno maggiori possibilità di sviluppo.

domenica 2 gennaio 2011

Turista illeso dal Proiettile, lo getta con uno Starnuto

Ecco uno di quei casi di cronaca che destano curiosità ma che col tempo si dimenticano, quindi noi lo registriamo, Miracolo? Prodigio? Fortuna? Destino, in quanto non era il suo momento?

A Napoli, durante i festeggiamenti di Capodanno, un turista, Darco S. di Moncalieri, in compagnia della fidanzata è stato ferito alla tempia da un proiettile vagante di arma da fuoco. Giunto in ospedale l'uomo - che compirà 29 anni il 22 aprile - è stato sottoposto a Tac: il proiettile era ritenuto nelle cavità nasali. D'improvviso Darco ha starnutito e il proiettile è stato espulso dal naso.


sabato 1 gennaio 2011

Dopo 11 anni nasce la terza Gemella


Una coppia inglese di Willenhall ha voluto una terza figlia.
Così lo scorso mese è arrivata Ryleigh, la terza sorella gemella nata a 11 anni di distanza dalle prime di due.
Adrian e Lisa Shepherd, 44 e 36 anni, nel 1999 ricorsero alla fecondazione in vitro per avere dei figli. Arrivarono due gemelline: Bethany e Megan.
La coppia fece conservare i 12 embrioni selezionati in un frigorifero speciale contenente azoto liquido a 196 gradi sottozero. Dopo 11 anni hanno deciso di allargare ancora la famiglia. Hanno ripreso uno degli ovuli congelati a suo tempo. Ed è arrivata Ryleigh, la sorella gemella.
Non era mai accaduto prima, nessun ovulo era mai diventato vita dopo oltre un decennio. La terza gemella, venuta dal gelo, assomiglia tantissimo alle due sorelle quando erano ancora in fasce.