"Forse"

"Forse" è la parola chiave, la parola magica che dona libertà di pensiero e di espressione. "Forse" è la parola madre di tutte le ipotesi, lo scopo di questo Blog è quello di non dare nulla per scontato per creare nuovi punti di vista ed essere promotore di nuove visioni di quel che generalmente consideriamo "realtà". Non dimenticate di partecipare ai sondaggi siamo interessati alle vostre opinioni. In Fondo alla Pagina inoltre potete Godere della TUTTI I FORSE TV la web TV d'intrattenimento e d'approfondimento dei temi trattati senza comunque mai trascurare gli argomenti più scientifici sostenuti da dati empirici, quindi sedetevi e Libero sfogo alla propria immaginazione ed al proprio intelletto!







lunedì 24 gennaio 2011

I neonati capiscono che esistono punti di vista diversi sulla realtà


I NEONATI CAPISCONO LE INTENZIONI DEGLI ALTRI - Chi l'ha detto che i neonati non capiscono quello che passa per la testa agli adulti? Ora uno studio ungherese, realizzato con fondi dell'Unione europea, dimostra che i bambini – già alla tenera età di sette mesi – sono in grado di comprendere il punto di vista degli altri.

Il processo avviene in modo automatico, senza particolari sforzi di tipo volontario. È un "gradino" nell'evoluzione della mente che, prima di questo studio, si credeva non venisse superato prima dei quattro anni. Una scoperta con importanti sviluppi nel campo della diagnosi di malattie della psiche.

Lo studio – pubblicato dalla rivista Live Science e guidato da Agnes Melinda Kovacs dell'Accademia ungherese delle scienze – dimostra anche che non più tardi del loro quindicesimo mese i pargoli hanno appreso un concetto fondamentale: ogni persona osserva la realtà da una prospettiva diversa.

«Sviluppare metodi che possano essere usati con bambini molto piccoli contribuirà significativamente agli sforzi in corso per una diagnosi precoce dell'autismo», ha spiegato la Kovacs. «Aprirà così la strada a nuove tecniche di intervento precoce». 

venerdì 21 gennaio 2011

Esporsi al Crimine? Meglio evitare le Attività Routinarie


La Teoria delle Attività Routinarie (Routine Activity Theory), sviluppata da Lawrence Cohen e Marcus Felson, è una delle principali teorie che fanno capo alla cosiddetta "criminologia ambientale", cioè di un approccio criminologico che si focalizza sullo spazio e le condizioni in cui si realizza un fatto di reato.
Secondo la Teoria delle Attività Routinarie, perché si compia un reato (in particolare predatorio), devono verificarsi tre condizioni nello stesso momento e nello stesso luogo:
  1. La disponibilità di un bersaglio (target) adeguato
  2. L’assenza di un controllore idoneo a prevenire l’evento criminale
  3. La presenza di un potenziale aggressore motivato

La prima condizione perché un crimine sia commesso, è che sia disponibile un bersaglio (target) adeguato. Il termine bersaglio (target) non è casuale, ma è stato scelto consapevolmente, al posto di altre parole quali vittima, proprio per sottolineare l’ampiezza del concetto.
Gli autori individuano infatti tre categorie principali di bersagli (target):
  • Una persona
  • Un oggetto
  • Un luogo
Il bersaglio (target) deve essere inoltre adeguato: c’è infatti una grande abbondanza di potenziali obiettivi criminali, ma non tutti sono adeguati. Per esemplificare l’adeguatezza, sono spesso utilizzati due acronimi:
  • VIVA (Value, Inertia, Visibility, Access): Valore, Inerzia, Visibilità, Accessibilità
  • CRAVED (Concealable, Removable, Available, Valuable, Enjoyable, Disposable): Nascondibile, Rimuovibile, Disponibile, Prezioso, Godibile, Utilizzabile

b) Assenza di un controllore efficace
La seconda condizione è che sia assente un controllore idoneo a prevenire l’evento.
Un controllore adeguato solitamente è una persona, la cui mera presenza dissuade potenziali aggressori dal commettere l’atto. Un controllore adeguato può anche essere una telecamera a circuito chiuso, a patto che qualcuno stia monitorando le immagini (salvo eventuali effetti di deterrenza dovuti al timore di essere perseguibili in seguito grazie all’utilizzo delle immagini registrate).
Alcuni esempi di controllori adeguati:
  • Pattuglie di forze dell’ordine
  • Vigilanza privata
  • Volontari o gruppi di quartiere
  • Portinai
  • Residenti e frequentatori dello spazio
  • Vicini di casa
  • Sistemi di telecamere a circuito chiuso
Alcuni dei controllori sono formalmente riconosciuti e hanno un ruolo intenzionale, come la vigilanza privata; altri sono informali e involontari, come i vicini di casa.
È anche possibile che un controllore sia presente, ma non efficace. Ad esempio, le telecamere a circuito chiuso non fungono da controllori adeguati se predisposte male o puntanti in direzione sbagliata. Lo staff può essere presente in un negozio, ma non avere addestramento o consapevolezza sufficienti per rappresentare un deterrente efficace. 
c) Potenziali aggressori
Quando un bersaglio adeguato non è protetto da un controllore efficace, c’è una possibilità che un crimine abbia luogo. L’elemento finale in questo quadro è naturalmente che sia presente un potenziale aggressore.
L’approccio della Teoria delle Attività Routinarie guarda al crimine dal punto di vista dell’aggressore. Un crimine sarà commesso solamente se un potenziale aggressore ritiene che un bersaglio sia adeguato e un controllore efficace sia assente. È la valutazione della situazione da parte dell’aggressore che determina se il crimine avrà luogo.
In conclusione cambiare spesso abitudini vi rende meno prevedibili ed un potenziale criminale stenta ad elaborare una strategia adeguata o un piano come suol dirsi.
Quindi per esempio quando tornate a casa o andate a lavoro ogni tanto fate un percorso diverso e se possibile (certo meno praticabile) variate gli orari, in alternativa fate in modo d'avere un controllore efficace.

martedì 18 gennaio 2011

Primo trattamento con cellule Staminali Embrionali


E’ il caso di dire “era ora” finalmente al via il primo test con cellule embrionali  per ricostruire la guaina dei nervi dopo una lesione spinale
La compagnia Geron ha annunciato che i medici hanno sottoposto negli Stati Uniti un primo paziente al trattamento basato su cellule staminali embrionali.
La Geron è la prima compagnia ad avere ottenuto dalle autorità sanitarie americane l'autorizzazione a trattare pazienti con il controverso metodo delle staminali.
La Geron ha aggiunto che tutti i dettagli sulla cura sperimentale, indirizzata al midollo spinale del paziente, sono mantenuti confidenziali.
Ricostruire la guaina che avvolge e protegge le fibre nervose è l'obiettivo.
Il test è stato fatto in un paziente ricoverato nel centro Shepherd di Atlanta, specializzato nella ricerca sulle lesioni spinali e nella riabilitazione, uno dei sette centri americani coinvolti nella sperimentazione.
Le cellule iniettate nel primo paziente, indicate con la sigla GRNOPC1, sono state ottenute da cellule staminali estratte da embrioni umani, fatte sviluppare in modo da essere trasformate in progenitrici delle cellule che favoriscono la trasmissione dei segnali tra i neuroni, chiamate oligodendrociti.
Il loro compito è rivestire i lunghi filamenti (assoni) che come cavi collegano fra loro i neuroni con una sostanza isolante chiamata mielina, fondamentale perchè i segnali elettrici siano trasmessi da un neurone all'altro.
Obiettivo della sperimentazione è quindi iniettare nella lesione le cellule immature che, una volta trapiantate, si specializzano e formano nuovamente la mielina, ricostruendo la guaina che permette la trasmissione dei segnali fra i neuroni.
Test su ratti con lesioni nervose, rileva la Geron, hanno dimostrato che la terapia funziona e che gli animali trattati tornano a camminare. Tuttavia, come in ogni sperimentazione clinica, l'obiettivo di questa prima fase è dimostrare la sicurezza della terapia. Da test preclinici, rileva ancora l'azienda, risulta che la terapia non induce la formazione di tumori benigni, che è stata ridotta al minimo la produzione di cisti e che non c'è tossicità.
'L'inizio di questi test clinici è una pietra miliare nel campo delle terapie basate sulle cellule staminali embrionali', ha detto il presidente della Geron Thomas Okarma.
I test saranno effettuati in futuro in sette diversi centri medici degli Stati Uniti. Oltre allo Shepherd Center è stato selezionato anche la clinica Northwestern Medicine a Chicago (Illinois).




giovedì 13 gennaio 2011

Inspiegabile moria di volatili e pesci


Il 2011 apre i battenti all’insegna di una tra le più antiche superstizioni. Un’inquietante moria di uccelli e pesci attraversa già da qualche giorno il mondo intero senza distinzione di temperatura, di clima, di condizioni atmosferiche. 31 dicembre, 1 gennaio, 4 e 5 gennaio. Brasile, Svezia, Nuova Zelanda, Meriland, Arkansas. Centinaia di migliaia tra volatili e pesci hanno perso la vita in circostanze misteriose. E’ accaduto anche in Italia in questi giorni a Faenza, in provincia di Ravenna, e a Caserta.  E mentre gli scienziati, gli istituti zooprofiltattici di tutto il mondo cercano le cause invitando alla calma, sono pochi quelli che non vedono negli eventi di questi giorni qualcosa di misterioso, di profetico.
In sette giorni un’ecatombe
31 dicembre 2010. Siamo a Beebe una piccola cittadina dell’Arkansas. Sono circa 5.000 i merli dalle ali rosse ritrovati sulla strada. Morti, senza ferite, senza evidenze di una causa, neppure apparente. Le analisi partono immediate ma dopo nemmeno due giorni, a soli 200 km da Beebe, lungo le rive dell’Arkansas River vengono ritrovati morti tra gli 80.000 e i 100.000 pesci.
Non c’è nessun collegamento dicono gli scienziati.

3 gennaio 2011. Route 1, Point Coupee Parish nei pressi di Baton Rouge. Cadono dal cielo centinaia di uccelli e dopo qualche giorno, anche in questo caso, nella Baia di Chesapeake in Maryland vengono ritrovati morti milioni di pesci.
Probabilmente è stato il freddo dell’acqua, la rigidità del clima. Probabilmente. E gli uccelli? Forse sono stati i fuochi sparati l’ultimo dell’anno. Certo è che per avere gli esiti degli esami occorre aspettare. E intanto le coincidenze cominciano a diventare troppe. E non si fermano qui.

4 gennaio 2011. E’ la volta del sud est della Svezia. Centinaia di carcasse di taccole, uccelli simili ai corvi, vengono ritrovate nei pressi della cittadina di Falkoeping (vicino Goteborg). Altri uccelli vengono avvistati moribondi al suolo. Sembra che la causa siano i fuochi d’artificio. Contemporanemante in Brasile, le rive del Paranagua e le spiagge della penisola di Coromandel in Nuova Zelanda si riempiono di migliaia di pesci morti senza un motivo apparente. Ipotermia, sbalzi di temperatura, cambiamenti climatici repentini le possibili cause.
E ancora Kentucky, Cile, Messico, Argentina e Italia. A Faenza in provincia di Ravenna dove sono state ritrovate morte 400 tortore, sembra a causa di una indigestione di semi, e a Caserta dove sulla strada Sannitica sono stati rinvenuti 200 esemplari di storni morti.

Le possibili cause e le teorie apocalittiche
Gli scienziati sdrammatizzano. Episodi del genere sono frequentissimi anche se in questo caso è inusuale la sequenza. In alcuni casi si può trattare di stordimento, causato da forti rumori o fuochi d’artificio, che provocano veri e propri suicidi di massa. In altri sono le condizioni metereologiche a danneggiare gli animali, soprattutto i pesci. Si tratta di cause differenti in paesi con condizioni climatiche differenti.  Tutti gli scienziati concordano nel dire che non sarà facile trovare la causa reale e che gli accertamenti potrebbero durare mesi. Nell’attesa, nella mancanza di una risposta scientifica e nella totale incertezza le teorie si moltiplicano. C’è chi pensa si stiano realizzando degli esperimenti segreti che alterano l’equilibrio naturale, chi chiama in causa UFO ed armi segrete militari.Chi recupera profezie sulla fine del mondo, come quella della Madonna di Anguerra in Brasile che dal 1987 ad oggi ha lasciato circa 1800 messaggi tra cui questo del 02-06.2009 “…Vedrete ancora grandi sofferenze sulla terra. Gli uomini camminano verso la distruzione preparata con le proprie mani. Arriverà il giorno in cui la natura confonderà gli uomini. Dalla forza gravitazionale della terra verrà grande sofferenza e dolore. Gli uccelli si urteranno e il dolore sarà grande per i miei poveri figli…”.

Profezie, fine del mondo, extraterestri, le ipotesi sono tante e forse tutte migliori di quella che ci vede artefici potenti di questa distruzione. Non ci resta quindi che aspettare gli esiti degli accertamenti. Per risolvere il mistero, per fare chiarezza e sentirci un po’ più o un po’ meno responsabili di quanto sta accandendo.

martedì 11 gennaio 2011

Il cioccolato riduce il colesterolo?


Uno studio, condotto da un'équipe britannica della Hull University e pubblicato sulla rivista "Diabetic Medicine", suggerisce che i diabetici possano trarre vantaggio dall'assunzione di cacao e che questo li possa aiutare a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo.

I ricercatori hanno diviso dodici pazienti affetti da diabete di tipo II in due gruppi: il primo ha assunto per 16 settimane una barretta di cioccolato normale al giorno, gli altri ne hanno invece ricevuta una arricchita con polifenoli. I volontari del secondo gruppo hanno mostrato un significativo miglioramento dei propri livelli di colesterolo.

Il professor Steve Atkin, che ha condotto lo studio, afferma che l'assunzione di cacao potrebbe significare una riduzione del rischio cardiaco: «Il cioccolato con un alto contenuto di cacao deve essere incluso nella dieta di persone con diabete di tipo II come parte di un approccio equilibrato alla dieta e stile di vita».

Ma altri studiosi, in particolare gli esperti di Diabetes.uk, non sono dello stesso avviso e hanno mostrato preoccupazione per il messaggio che potrebbe essere interpretato come un "semaforo verde" a mangiare di più cioccolato da parte dei diabetici.

«Il piccolo beneficio per la salute trovato in questo composto nel cioccolato ricco di cacao sarebbe enormemente superato dal contenuto di grassi e zuccheri», ha dichiarato il dottor Iain Frame.

Non è la prima volta che il cioccolato si trova al centro di una diatriba scientifica. Sostanzialmente chi obietta fa rilevare che le ricerche di questo tipo servono solo per studiare alcuni nutrienti di base di sostanze come il cacao ed è sbagliato indurre a pensare che la classica barretta di cioccolato acquistata al supermercato possa avere proprietà terapeutiche.


sabato 8 gennaio 2011

Il Siero della Verità


Il siero della verità è un medicinale, precisamente un barbiturico, il cui principio attivo è il tiopentale sodico. Si usa normalmente come preanestetico, per calmare i pazienti da sottoporre a intervento chirurgico, prima dell’anestesia vera e propria.
Il nome di “siero della verità” (del tutto improprio) deriva dal fatto che questa sostanza si usa anche in alcune terapie psichiatriche. Infatti, il tiopentale blocca nel sistema nervoso centrale l’azione dell’acido gammaminobutirrico (Gaba), un neurotrasmettitore che ha funzione eccitante, perché permette il passaggio degli stimoli nervosi da una cellula cerebrale all’altra. In questo modo, il tiopentale sodico induce nel paziente uno stato di tranquillità e rilassamento, che aumenta la “franchezza”, cioè la disponibilità a parlare.
Per questo i medici lo usano per interrogare i pazienti affetti da forme di amnesia, di mutismo o di blocco del linguaggio di origine psicologica.

Il tiopental sodico (nome commerciale Pentothal Sodium) viene utilizzato anche nell'induzione del coma artificiale e negli Stati Uniti è utilizzato, assieme al pancuronio e al cloruro di potassio, per praticare l'iniezione letale ai condannati a morte. Questa miscela di farmaci è utilizzata anche, in alcuni Paesi, nell'eutanasia umana. Il tiopental sodico è noto al grande pubblico con il nome di Pentothal, soprattutto grazie al cinema e alla televisione, per essere stato usato, a dosaggi subanestetici, come siero della verità: È stato scoperto da Ernest H. Volwiler (22 agosto 1893 - 3 ottobre 1992) nel 1936.
Nella pratica anestesiologica corrente è sostituito quasi completamente dal propofol (nome commerciale Diprivan), meglio tollerato.
Ha un'emivita molto breve, circa 20 minuti, però il periodo di latenza è brevissimo, poiché durante l'iniezione il soggetto si addormenta.

L'utilizzo della scopolamina come siero della verità è stato indagato da molte agenzie d'intelligence, includendo la CIA, sin dagli anni cinquanta. In seguito alla evidenza della sua scarsa utilità come droga per interrogatori, (i suoi effetti allucinogeni producono distorsione nella percezione della realtà, quindi le affermazioni sotto l'effetto dell'alcaloide sono spesso indeterminate ed improbabili), il suo uso come "siero della verità" venne abbandonato. Sembra che nei campi di prigionia nazisti, lo scienziato Josef Mengele abbia sperimentato la scopolamina come una droga per interrogatori.

mercoledì 5 gennaio 2011

Ovaio Artificiale?


Un team di ricercatori americani ha messo a punto un “ovaio umano artificiale” che potrà in futuro rappresentare un modello per lo studio dell'infertilità femminile, di patologie come il tumore delle ovaie e consentire la sperimentazione di farmaci e di nuovi metodi contraccettivi.
I ricercatori della Brown University di Rhode Island hanno impiegato tessuti ingegnerizzati per ottenere un ovaio umano artificiale.
Hanno scoperto che le cellule ovariche, opportunamente trattate, si possono organizzare in modo autonomo per formare complesse microstrutture tridimensionali che consentono l'impianto degli ovociti in vitro.

Lo
studio, pubblicato sulla rivista Journal of Assisted Reproduction and Genetics e guidato dalla professoressa Sandra Carson, docente di ostetricia e ginecologia presso la Brown University e del Women and Infants Hospital of Rhode Island, mette in luce le ampie prospettive che l'ovaio artificiale potrà avere in futuro nella ricerca medica e scientifica.
Per tutte quelle pazienti le cui ovaie hanno subito danni da chemioterapia, radiazioni o patologie che limitano le possibilità di concepire figli oltre a tutte le donne colpite da problemi alle ovaie tali da ridurre la fertilità si aprirebbero nuove possibilità per ottenere la tanto desiderata gravidanza.  
Serviranno ancora numerosi anni di studi e ricerche affinché si possano ottenere i primi dati concreti e verificare le reali potenzialità dell'ovaio artificiale, solo a quel punto si potrà pensare di aprire la strada all'impiego clinico.
Copperman spiega che l'ovaio artificiale potrebbe essere utile anche nei suoi studi per creare un modello allo scopo di indagare i processi di invecchiamento delle ovaie. Creare un ambiente adeguato in cui effettuare i test potrebbe consentire ai ricercatori di aumentare le conoscenze riguardo agli ovociti affinché si riesca a discriminare quelli che hanno maggiori possibilità di sviluppo.

domenica 2 gennaio 2011

Turista illeso dal Proiettile, lo getta con uno Starnuto

Ecco uno di quei casi di cronaca che destano curiosità ma che col tempo si dimenticano, quindi noi lo registriamo, Miracolo? Prodigio? Fortuna? Destino, in quanto non era il suo momento?

A Napoli, durante i festeggiamenti di Capodanno, un turista, Darco S. di Moncalieri, in compagnia della fidanzata è stato ferito alla tempia da un proiettile vagante di arma da fuoco. Giunto in ospedale l'uomo - che compirà 29 anni il 22 aprile - è stato sottoposto a Tac: il proiettile era ritenuto nelle cavità nasali. D'improvviso Darco ha starnutito e il proiettile è stato espulso dal naso.


sabato 1 gennaio 2011

Dopo 11 anni nasce la terza Gemella


Una coppia inglese di Willenhall ha voluto una terza figlia.
Così lo scorso mese è arrivata Ryleigh, la terza sorella gemella nata a 11 anni di distanza dalle prime di due.
Adrian e Lisa Shepherd, 44 e 36 anni, nel 1999 ricorsero alla fecondazione in vitro per avere dei figli. Arrivarono due gemelline: Bethany e Megan.
La coppia fece conservare i 12 embrioni selezionati in un frigorifero speciale contenente azoto liquido a 196 gradi sottozero. Dopo 11 anni hanno deciso di allargare ancora la famiglia. Hanno ripreso uno degli ovuli congelati a suo tempo. Ed è arrivata Ryleigh, la sorella gemella.
Non era mai accaduto prima, nessun ovulo era mai diventato vita dopo oltre un decennio. La terza gemella, venuta dal gelo, assomiglia tantissimo alle due sorelle quando erano ancora in fasce.