"Forse"

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giovedì 13 gennaio 2011

Inspiegabile moria di volatili e pesci


Il 2011 apre i battenti all’insegna di una tra le più antiche superstizioni. Un’inquietante moria di uccelli e pesci attraversa già da qualche giorno il mondo intero senza distinzione di temperatura, di clima, di condizioni atmosferiche. 31 dicembre, 1 gennaio, 4 e 5 gennaio. Brasile, Svezia, Nuova Zelanda, Meriland, Arkansas. Centinaia di migliaia tra volatili e pesci hanno perso la vita in circostanze misteriose. E’ accaduto anche in Italia in questi giorni a Faenza, in provincia di Ravenna, e a Caserta.  E mentre gli scienziati, gli istituti zooprofiltattici di tutto il mondo cercano le cause invitando alla calma, sono pochi quelli che non vedono negli eventi di questi giorni qualcosa di misterioso, di profetico.
In sette giorni un’ecatombe
31 dicembre 2010. Siamo a Beebe una piccola cittadina dell’Arkansas. Sono circa 5.000 i merli dalle ali rosse ritrovati sulla strada. Morti, senza ferite, senza evidenze di una causa, neppure apparente. Le analisi partono immediate ma dopo nemmeno due giorni, a soli 200 km da Beebe, lungo le rive dell’Arkansas River vengono ritrovati morti tra gli 80.000 e i 100.000 pesci.
Non c’è nessun collegamento dicono gli scienziati.

3 gennaio 2011. Route 1, Point Coupee Parish nei pressi di Baton Rouge. Cadono dal cielo centinaia di uccelli e dopo qualche giorno, anche in questo caso, nella Baia di Chesapeake in Maryland vengono ritrovati morti milioni di pesci.
Probabilmente è stato il freddo dell’acqua, la rigidità del clima. Probabilmente. E gli uccelli? Forse sono stati i fuochi sparati l’ultimo dell’anno. Certo è che per avere gli esiti degli esami occorre aspettare. E intanto le coincidenze cominciano a diventare troppe. E non si fermano qui.

4 gennaio 2011. E’ la volta del sud est della Svezia. Centinaia di carcasse di taccole, uccelli simili ai corvi, vengono ritrovate nei pressi della cittadina di Falkoeping (vicino Goteborg). Altri uccelli vengono avvistati moribondi al suolo. Sembra che la causa siano i fuochi d’artificio. Contemporanemante in Brasile, le rive del Paranagua e le spiagge della penisola di Coromandel in Nuova Zelanda si riempiono di migliaia di pesci morti senza un motivo apparente. Ipotermia, sbalzi di temperatura, cambiamenti climatici repentini le possibili cause.
E ancora Kentucky, Cile, Messico, Argentina e Italia. A Faenza in provincia di Ravenna dove sono state ritrovate morte 400 tortore, sembra a causa di una indigestione di semi, e a Caserta dove sulla strada Sannitica sono stati rinvenuti 200 esemplari di storni morti.

Le possibili cause e le teorie apocalittiche
Gli scienziati sdrammatizzano. Episodi del genere sono frequentissimi anche se in questo caso è inusuale la sequenza. In alcuni casi si può trattare di stordimento, causato da forti rumori o fuochi d’artificio, che provocano veri e propri suicidi di massa. In altri sono le condizioni metereologiche a danneggiare gli animali, soprattutto i pesci. Si tratta di cause differenti in paesi con condizioni climatiche differenti.  Tutti gli scienziati concordano nel dire che non sarà facile trovare la causa reale e che gli accertamenti potrebbero durare mesi. Nell’attesa, nella mancanza di una risposta scientifica e nella totale incertezza le teorie si moltiplicano. C’è chi pensa si stiano realizzando degli esperimenti segreti che alterano l’equilibrio naturale, chi chiama in causa UFO ed armi segrete militari.Chi recupera profezie sulla fine del mondo, come quella della Madonna di Anguerra in Brasile che dal 1987 ad oggi ha lasciato circa 1800 messaggi tra cui questo del 02-06.2009 “…Vedrete ancora grandi sofferenze sulla terra. Gli uomini camminano verso la distruzione preparata con le proprie mani. Arriverà il giorno in cui la natura confonderà gli uomini. Dalla forza gravitazionale della terra verrà grande sofferenza e dolore. Gli uccelli si urteranno e il dolore sarà grande per i miei poveri figli…”.

Profezie, fine del mondo, extraterestri, le ipotesi sono tante e forse tutte migliori di quella che ci vede artefici potenti di questa distruzione. Non ci resta quindi che aspettare gli esiti degli accertamenti. Per risolvere il mistero, per fare chiarezza e sentirci un po’ più o un po’ meno responsabili di quanto sta accandendo.

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