"Forse"

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domenica 31 ottobre 2010

Omeopatia? Piero Angela la batte in tribunale

Dopo il Comitato di Bioetica, tocca ad un tribunale bocciare l’omeopatia.
Il Comitato Nazionale di Bioetica, nell’aprile 2004, aveva approvato all'unanimità un documento che sostanzialmente bocciava le aperture nei confronti delle pratiche previste dalla proposta di legge in materia di medicina alternativa all'esame della Camera in questo periodo.
Ora, il tribunale di Catania ha assolto il divulgatore scientifico e giornalista televisivo Piero Angela dall'accusa di diffamazione avanzata dalla Societa' Italiana dei medici omeopatici per un servizio di 'Superquark' del luglio 2000. Da sottolineare è il contenuto delle motivazioni che hanno accompagnato la sentenza. Il tribunale ha assolto Angela con la motivazione che l'omeopatia non ha validità scientifica e se un programma televisivo di informazione scientifica afferma che non si tratta di una cura seria e che curarsi con essa è molto rischioso non si può, per tale motivo, condannarlo per diffamazione.
La sentenza ha due particolarità: per la prima volta è un tribunale, come sottolineato dall'avvocato di Piero Angela, Giulia Buongiorno, a tracciare il confine fra ciò che è scientificamente corretto e ciò che non lo è. Ed è sempre per la prima volta, inoltre, che in un processo penale in Italia si giudica se c’è stata diffamazione verso un rimedio, un concetto astratto (l’omeopatia), e non una persona.
Per formulare la sentenza il giudice Cinzia Sgrò ha condotto un'indagine sull'omeopatia, dalla quale è emerso che essa è una ''medicina delle emozioni'' non equiparabile alla medicina tradizionale.
Insomma, la motivazione del giudice è che la scienza non è un’opinione, ed una cura deve dimostrare la propria efficacia con solide basi scientifiche e statistiche, cosa che finora la comunita' scientifica internazionale ha sempre richiesto e mai ottenuto!




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