"Forse"

"Forse" è la parola chiave, la parola magica che dona libertà di pensiero e di espressione. "Forse" è la parola madre di tutte le ipotesi, lo scopo di questo Blog è quello di non dare nulla per scontato per creare nuovi punti di vista ed essere promotore di nuove visioni di quel che generalmente consideriamo "realtà". Non dimenticate di partecipare ai sondaggi siamo interessati alle vostre opinioni. In Fondo alla Pagina inoltre potete Godere della TUTTI I FORSE TV la web TV d'intrattenimento e d'approfondimento dei temi trattati senza comunque mai trascurare gli argomenti più scientifici sostenuti da dati empirici, quindi sedetevi e Libero sfogo alla propria immaginazione ed al proprio intelletto!







venerdì 10 settembre 2010

Depressione: un aiuto dalla Genetica

Allo Human Genome Meeting, tenutosi a Berlino è stato presentato “Newmood” (in inglese: “umore nuovo”), un ambizioso progetto finanziato dall’Unione Europea che coinvolgerà tredici laboratori il cui obiettivo consiste nell’individuare le basi genetiche della Depressione. La buona notizia, in questo caso, non è una sensazionale scoperta che rivoluzionerà la malattia, ma il fatto che questi nuovi studi sul genoma potrebbero stimolare un settore della ricerca farmacologica da tempo in attesa di nuovi input.


Dal Rotman Research Institute di Toronto arrivano immagini del cervello, ottenute tramite Pet (tomografia a emissione di positroni), che indicano come la psicoterapia e i farmaci antidepressivi abbiano azioni diverse. Entrambe le terapie mostrano effetti sulle strutture cerebrali che modulano il funzionamento di alcune regioni del cervello, ma seguono due strade opposte. I farmaci modificano l’equilibrio biochimico dei neurotrasmettitori all’interno dei centri che regolano l’emotività,
la psicoterapia, invece, cambia il modo in cui il soggetto interpreta gli stimoli provenienti dal mondo esterno.

Dall’Università di Pittsburgh arriva invece una nuova chiave di lettura delle ragioni biochimiche della malattia: tutti i farmaci oggi in uso mirano ad aumentare la concentrazione di serotonina, dopamina e noradrenalina ma sembra che il neurotrasmettitore su cui lavorare sia il glutammato, che interviene su tutti gli altri dando il segnale di “via”. I recettori per il glutammato sono ubiquitari nel cervello e i farmaci che agiscono sui livelli di questa molecola hanno ancora pesanti effetti collaterali (convulsioni), ma le ricerche continuano. Uno studio avanzato in questa direzione riguarda la lamotrigina, che si sta rivelando più efficace del litio nella cura delle sindromi bipolari.

Sempre da Pittsburgh arriva la notizia dell’individuazione di 19 regioni cromosomiche che sarebbero implicate nella manifestazione della malattia. La comprensione delle basi genetiche della depressione potrà aprire la strada, in futuro, a vere e proprie terapie personalizzate.

2 commenti:

  1. Mah...ho ascoltato questa teoria l'anno scorso, dall'ennesimo, eminente Neurologo, approdato a casa mia, per mia madre. Lui sosteneva, che il modo per aggirare il problema ci sarebbe...che il glutammato, potrebbe essere perfettamente stimolato dall'elettroshok. Quando me lo disse, mi turbò non poco, e vista la mia faccia a punto interrogativo, mi spiegò, che, sbagliando, fu una pratica usata incondizionatamente. Che solo alcune patologie, richiedono l'utilizzo di un tale sistema, e che oggi, con l'anestesia, gli effetti sarebbero notevolmente minori. Mi spiegò inoltre, che l'ECT, anticamente, era stata messa in pratica, in seguito ad un periodo di osservazione dei pazienti, dove si era rilevato, che dopo l'attacco epilettico e il momento confusionale successivo, seguiva un lungo periodo di lucidità mentale. Inducendo la crisi, si otteneva il risultato. Ora mi chiedo...se le nuove tecnologie, ci mettono in condizioni di praticare l'ECT, senza i danni del passato, perchè non tentare nei casi di depressione cronica? Ci sono moltissimi casi di persone resistenti ai farmaci ed alla psicoterapia; dobbiamo aspettare altri 20 anni, che si mettano a punto queste nuove molecole? E', il pregiudizio, che non ci fa guardare più in là del nostro naso???

    RispondiElimina
  2. Certamente il pregiudizio frena ogni innovazione e questo riguarda sia gli addetti ai lavori che gli utenti, però il tempo anche in questo è galantuomo, molti pregiudizi pian piano vengono superati, è già successo con altre tecniche ed altre teorie, purtroppo non resta che aspettare le varie evoluzioni ed anche, perchè no, le eventuali rivoluzioni, del resto se si pensa alle antiche tecniche psichiatriche come la cura dell'acqua (immergere il paziente in acqua e tenerlo giù fino al limite del soffocamento), bè direi che si sono fatti dei passi da gigante. Come suol dirsi "ai posteri l'ardua sentenza".

    RispondiElimina