"Forse"

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domenica 19 settembre 2010

Il Paradosso dell' Onnipotenza

Il paradosso dell'onnipotenza è un noto paradosso teologico e filosofico formulato in diverse forme: si chiede se un ente onnipotente possa creare un oggetto (un masso inamovibile, una costruzione indistruttibile) dotato di una caratteristica tale da mettere in crisi la sua stessa onnipotenza.

La risposta che se ne ricava è la non esistenza dell'onnipotenza (si tratta quindi di un paradosso negativo o logico) perché se l'ente non è in grado di creare tale oggetto non sarebbe onnipotente, mentre se lo creasse avrebbe creato un qualcosa che di fatto limita la sua onnipotenza sconfessandola come tale; nel corso dei secoli sono state date diverse risposte e confutazioni.
Per la consistenza logica, non può esistere nello stesso universo un oggetto inamovibile ed una forza irresistibile. Ovvero nella stessa "struttura logica" non possono essere vere contemporaneamente una certa affermazione (A) e la sua negazione (non A).


Possibili confutazioni:
Seguendo l'indicazione di Cartesio, Dio può creare qualcosa che non può spostare e, nonostante tutto, spostarla. In realtà si comprende bene, che questa non è veramente una risposta, dal momento che se si rinuncia alla logica non ha neanche senso parlare di paradossi, consistenza o verità.
Una semplice confutazione consiste nell'osservare che se l'agire di Dio dovesse obbedire alle leggi della logica, dio non sarebbe "onnipotente". Dio quindi è al di sopra della logica stessa e non si possono applicare le "misure" della logica umana alla sua natura; questo ragionamento che sposta il concetto di Dio definitivamente oltre la logica però, se esteso, lo rende anche un oggetto totalmente insondabile dalla ragione umana e quindi anche da qualunque pretesa di voler parlare di esso in termini oggettivi e quindi validi per tutti gli uomini.
Dio potrebbe limitarsi a non creare ciò che poi non può spostare, così il paradosso anziché essere risolto verrebbe semplicemente aggirato. In effetti il fatto di essere onnipotenti significa poter fare ciò che si vuole e non necessariamente doverlo fare.
Se si pensa all'onnipotenza come alla possibilità di fare tutto ciò che è voluto, visto che Dio può non voler compiere certi atti, un Dio che sceglie di non andare contro la logica è comunque onnipotente.
Un'altra possibile confutazione è che il dilemma si fonda su un concetto traviato di onnipotenza: se a Dio manca il potere di autodistruggersi allora non è onnipotente. Però il potere di autodistruggersi non è veramente un potere ma quasi una debolezza quindi si ricade di nuovo nella definizione di Dio per cui dato che Dio non ha debolezze non ha nemmeno il potere di autodistruggersi come nemmeno quello di rinnegare se stesso. Questo non è un di meno quindi ma anzi è prova maggiore di onnipotenza. Se però il paradosso non fosse menomativo ma accrescitivo ricadremmo comunque nello stesso assurdo. Infatti può Dio creare un altro Dio suo pari? Questa domanda andrebbe contro il presupposto che Dio è eterno e che è unico.

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